Carati mentre dipingeCarati mentre dipinge

Da sempre con la bocca – Non sa cosa significhi far uso di entrambe le mani. Sin dalla nascita, infatti, Bruno Carati soffre di una paralisi spastica che l'ha costretto ad usare la bocca per far tutto: giocare, scrivere, disegnare, farsi la barba, andare in bicicletta, guidare l'auto e dipingere, proprio come una persona comune.

Un artista speciale – Ha iniziato a dipingere quando aveva solo 13 anni, acquisendo le prime conoscenze attraverso lezioni private di pittura e di storia dell'arte. Da subito è nato l'amore per un grande maestro come Van Gogh, al quale continua ispirarsi dopo quarant'anni passati con il pennello in bocca. Come gli impressionisti e gli espressionisti anche Carati traduce sulla tela le sensazioni provate davanti a soggetti tratti dalla realtà quotidiana o dalla dimensione religiosa. Paesaggi, fiori, treni o temi sacri, come la Natività, la Crocefissione e la Resurrezione di Cristo sono riprodotti secondo una sensibilità artistica attenta a stabilire un equilibrio tra mondo esterno e realtà interiore. Pittura ad olio o ad acquerello, tele o vetrate, sculture frutto di materiali

Il trenino della ValmoreaIl trenino della Valmorea

assemblati, stoffe disegnate: questi i media artistici di una persona che non ha rinunciato alla propria autonomia e alla voglia di comunicare, solo perché affetta da handicap.

Un'associazione ad hoc – Carati non è il solo a dipingere con la bocca, ne esistono altri che, come lui si esprimono così, anzi, certi addirittura coi piedi. E a raccogliere e a dar voce a questi disabili da anni è l'Associazione Internazionale degli Artisti che Dipingono con la Bocca e il Piede (VDMFK), che li assiste con borse di studio o allestendo mostre internazionali che permettono alle loro opere di fare il giro delle più importanti città del mondo, come Roma, Milano, Lugano, Ginevra, Monaco, Madrid, New York, Toronto. Bruno vi fa parte dal 1961 e grazie a questa associazione ha presentato le sue creazioni anche in varie città italiane, fra cui Piacenza, Varese, , Busto Arsizio, Biella e Castiglione Olona, non lontano da dove vive, Castelseprio.

Amo la vita e allora m'ingegno
– Usare la bocca non è solo questione di sopravvivenza, qui c'è in gioco la voglia

CrocefissioneCrocefissione

di vivere, di superare i limiti e, sottolinea l'artista stesso, "di far capir al mondo intero che i disabili sono persone comuni che possono fare e dare tanto". Bruno Carati, come tanti altri nella sua stessa condizione, lo dimostra da sempre, tanto che non ha voluto rinunciare alla sensazione di andare in bicicletta e alla comodità di avere un'auto e di guidarla. E' stato grazie alla capacità inventiva e alle conoscenze tecniche di Manuel, il figlio ingegnere, che Carati oggi può disporre tranquillamente di un modello di macchina unico al mondo, che per essere guidata ha bisogno solo della bocca. Da una pulsantiera, azionata con la bocca mediante un bacchetta, si comandano il cambio, il freno a mano e gli specchietti elettrici. Un sogno giustamente coronato quello di Bruno che, dimostra a sua volta la sua genialità in molti i campi: ha sviluppato, e continua a farlo, infatti, attrezzature di sostegno per disabili, come il modellino in creta che sostiene il rasoio elettrico e tutta una serie di strumenti ingegnosi che gli permettono di utilizzare il telefono, il pc o il palmare. Quando si dice "volere è potere"…