Nei suoi otto secoli di vita è stato castello, poi dimora e infine teatro di battaglia. E nonostante vi si scorga ancora l'impronta dei Biumi e vi si distingua, seppur con fatica, forme e armonie degne di un passato maestoso, risulta malinconicamente difficile oggi riconoscere in quelle mura sbrecciate, in quelle pareti scrostate, in quelle ali crollate, il riflesso di una gloria che tarda ad essere onorata.
E così, quando le è stato proposto di effettuare un sopralluogo al Castello di Belforte, l'Amministrazione comunale ha subito risposto "presente".
Sebbene sia poco realistico immaginare un recupero, meno che mai prossimo, pare doveroso restituire alla cittadinanza la possibilità di varcare quegli antichi confini, e di muoversi con cauta meraviglia tra le rovine di un baluardo che tanto ha significato.
Allora perchè non organizzare delle periodiche visite guidate, affinchè sia il respiro, lo sguardo, l'attenzione dei presenti a restituire un po' di vita a quel gigante ferito e agonizzante chiamato Belforte.
(foto G. Terziroli)