Francesca e Giuseppe PadovaniFrancesca e Giuseppe Padovani

In occasione della mostra "Un futuro per la Ex Manifattura di Legnano" abbiamo conosciuto l'associazione Avanguardia che dal 2013 si è fatta promotrice del lavoro de "Il Maggiociondolo", cooperativa che attraverso il lavoro di giovani creativi, inventa uno stile di arredamento unico partendo dal recupero di bancali ammalorati e altri oggetti in legno. Avanguardia è stata presente a Legnano da Febbraio 2015 e grazie alla rete creata continuerà ad operare sul territorio. Abbiamo incontrato Francesca Padovani, presidentessa dell'associazione e responsabile editoriale della rivista omonima, per saperne di più su questo interessante progetto.

Sfogliando la vostra rivista abbiamo avuto modo di capire che gli oggetti che utilizzate più spesso sono bancali, assi di maso, briccole e assi di barrique. Da dove nasce l'idea di recuperare questi materiali?

L'idea è nata dalla necessità di ottimizzare i costi destinando a più riutilizzi il materiale ricavato dallo smontaggio dei bancali: una parte del materiale andava a rigenerare i pallet ammalorati e un'altra parte tornava "materia prima seconda" pronta per i più svariati utilizzi nel settore dell'arredo e del packaging. Dopo un anno di attività abbiamo deciso di differenziare ed alzare il target della nostra clientela iniziando ad utilizzare legno più pregiato rispetto al semplice bancale di abete bianco; le assi dei masi trentini e veneti, le briccole della laguna di Venezia e le assi di botti ci sono sembrate adatte per questo salto di qualità.


Avanguardia offre una nuova vita sia al materiale recuperato sia alle persone in difficoltà, come nel caso dei detenuti in pena alternativa. Possiamo considerare il
concetto di "trasformazione" come punto focale della vostra attività?

Più che la 'trasformazione' il cuore del nostro fare è basato sul fattore educativo del recupero: lavoriamo insieme ai nostri ragazzi sul valore assoluto del prodotto, ovvero sulla sua funzione. Questo avviene perché si lascia decidere all'utente finale l'utilizzo del prodotto, dando la possibilità al produttore di interagire con altri produttori di reti commerciali diverse da quelle abituali. Avanguardia ha il compito, prima di tutto, di creare indotti che arricchiscano di valore aggiunto il territorio in cui si trova.

I risultati del processo creativo sono ottimi dal momento che i prodotti presentati hanno linee interessanti e buon gusto. Chi è che si occupa dei disegni e dei progetti?

L'architetto Giuseppe Padovani, fondatore, vice-presidente e responsabile Pubbliche Relazioni di Avanguardia e della renderizzazione dei progetti Alex Galbero, responsabile Tecnico dell'associazione. Ci sono esempi di progetti realizzati in collaborazione con giovani e architetti e designer di Verona, come Gum Game Style e la designer Denise Trento oppure le creazioni in ceramica Rei Lab di Francesco Corezzola e Giulia Avesani. Esiste, inoltre, un prodotto come il Tavolo San Martino le cui gambe sono state decorate dalle abili mani dall'artista scaligero Roberto Bravi, il quale utilizza per lo più scatole di latta, coloratissime, di recupero degli anni '50 e '60.

Creatività ma non solo, dal momento che puntate a formare persone che sappiano anche "far di conto". Puoi dirci qualcosa di più sulla figura dell'artigiano-intellettuale?

Dopo qualche mese dall'inaugurazione (settembre 2013) della sede di Avanguardia è nato il progetto della "Scuola d'Arte e Mestieri". La finalità è quella di creare figure professionalmente eclettiche che sappiano progettare, che sappiano di storia dell'arte, che sappiano fare un preventivo – "far di conto" per l'appunto – che sappiano farsi un prototipo in legno partendo dallo smontaggio di un bancale, partendo sempre e prima di ogni altra cosa dal cuore. Nella fase iniziale, lo studente viene sottoposto ad un esercizio di volontà per verificare la sua costanza: smontare bancali. In un secondo momento viene fatto lavorare alle finiture dei materiali: stendere la gomma lacca, cerare i manufatti, levigarli, ecc. A questa fase vi accede solo, però, se ritenuto idoneo alla prima. Dopo questo secondo periodo lo studente inizia ad essere affiancato da un falegname, cominciando così a realizzare pezzi semplici di mobilio. Coniughiamo funzionalità ed estetica, ma non facciamo produzione seriale: ogni prodotto è un pezzo unico.

Vi abbiamo incontrato per la prima volta in occasione dell'inaugurazione della mostra "Un futuro per la ex manifattura di Legnano". Cosa vi ha spinto a partecipare a questo evento?

Un po' per il fatto che dal mese di febbraio di quest'anno Avanguardia è stata ospitata in uno spazio all'interno dell'antica Manifattura di Legnano per gentile concessione dei dottori Silvano e Chiara Girola e dei liquidatori giudiziari. La finalità del nostro progetto in Manifattura era quella di coinvolgere più e differenti attori, ossia giovani creativi, imprenditori, enti pubblici e associazioni del posto, attivando una rete virtuosa e inserendosi nell'identità territoriale della cittadina. In vista dell'Expo 2015 il team doveva avere come obiettivo principale lo strutturare progetti culturali e sociali e l'ideare prodotti e packaging di eco-design creando un connubio tra due tipologie di materiali: il legno, materiale prediletto di Avanguardia, e il tessuto, in ricordo del lavoro della Manifattura. Inoltre abbiamo deciso di accettare l'invito a partecipare con il nostro allestimento alla mostra "Un futuro per la ex manifattura di Legnano", ideata dal prof. Augelli e i suoi studenti del Politecnico di Milano in collaborazione con il Comune di Legnano perché trattiamo quotidianamente il ‘riutilizzo', il ‘riuso' di un qualcosa e siamo molto sensibili a questo argomento.


Tanta strada fatta dal 2012 ma tanta strada ancora da percorrere. Quali sono i vostri prossimi progetti?

La Scuola di Arti e Mestieri, in primis, grazie anche al progetto di una nuova piattaforma informatica dove Avanguardia diventerà un punto di riferimento educativo e formativo per molti gruppi di giovani alla ricerca di un'occupazione. Insegneremo loro una manualità, un'artigianalità creativa, accostata a un certo gusto estetico, fornendogli gli strumenti utili e necessari per poter diventare autonomi nella loro realtà territoriale e nella loro nuova attività imprenditoriale.

Una realtà quindi davvero interessante, ambiziosa e soprattutto concreta, i cui frutti sono pezzi di arredamento particolari e a impatto zero. Un'attività che merita il successo che sta avendo e che, nei prossimi anni, continuerà senza dubbio a regalare grandi soddisfazioni sia agli artisti che a coloro che decideranno di avere in casa un pezzo di Avanguardia.
Avanguardia – Via Centro, 27/A – Verona
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