La vita di alcuni galleristi, per come hanno vissuto il periodo storico-artistico nel quale hanno operato, meriterebbe di essere narrata ciclicamente.
Il riferimento è rivolto a Bruno Lorenzelli a lui si deve, a partire dagli anni '50, la presenza nel nostro paese di artisti di levatura internazionale.
Fra questi, Gerard Schneider (1896-1986) al quale la Galleria Lorenzelli dedicò a Milano, nell'autunno del 1986, un'importante personale, comprendente 230 opere eseguite tra il 1936 e il 1970.

Di nuovo, è possibile ammirare il lavoro dell'artista svizzero, naturalizzato francese, in una mostra dal titolo "Abstrait lyrique".
Sono opere, quelle esposte a Milano, mosse da intense vibrazioni cromatiche: in esse, l'atto del gesto generativo è predominante.
Il movimento espresso attraverso i colori è continuo e fremente, pare voler svelare l'enigma che muove la mano degli artisti nell'immediatezza dell'atto creativo, rivelando altresì l'inconscio dell'opera.
In alcune opere, la potenza dei colori arriva a sfiorare l'impianto scultoreo.

La vita di Schneider fu percorsa da due conflitti mondiali, di conseguenza nella sua pittura può essere plausibile scorgere tutte le inquietudini del ‘900.
Inoltre, essa svela la meraviglia del gesto spontaneo, della rivelazione continua, della comprensione immediata dell'atto successivo, sino ad arrestarsi di fronte alla cognizione dell'opera compiuta.

Gérard Schneider – Abstrait Lyrique
Milano, Lorenzelli Arte, via Buenos Aires 2
Fino al 19 gennaio 2013
Orari: martedì – sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00