Erika La Rosa al volante della DSErika La Rosa al volante della DS

Erika La Rosa è al volante della nuova creatura titolata alla memoria di Flaminio Bertoni. In tutti i sensi. E' lei, la curatrice scientifica del nuovo spazio museale ricavato da una autorimessa di 500 mq, nell'interrato dell'ex edificio della Cariplo in via Manin a prendere in mano la mitica Ds, e guidarla tra non poche difficoltà e posizionarla allineata tra due colonne, in perfetto parallelismo con gli altri gioielli stilistici creati dal genius loci di Masnago, la Traction Avant, la Due Cavalli, la AMI 6.

E' il giorno prima dell'inaugurazione ufficiale del Museo; mancano ancora gli ultimi ritocchi. C'è da appendere al muro, in fondo a questo stanzonei brevetti di Bertoni, fare le ultime pulizie. Fuori gi operai tolgono le transenne che per qualche settimana hanno delimitato l'area di un cantiere che ha forse battuto qualche record di velocità, chiudendo in tempi rapidissimi una vicenda che sembrava destinata a rimanere inconclusa. Gli uomini del verde attendono a regolare le siepi. L'ascensore esterno funziona, anche senza la cupola promessa dal presidente Reguzzoni.

Traction AvantTraction Avant

Manca solo la Dea, la Déesse, come la chiamano i francesi, il capolavoro assoluto dello scultore, designer, pittore, laureato in architettura, che da Masnago arrivò a Parigi per rivoluzionare  il concetto stesso di automobile e di  forse di modernità. Erika La Rosa se ne assume la responsabilità, sotto lo sguardo stanco e felice, di Leonardo Bertoni, e la porta con i brividi del caso, al posto che le è riservato, imparando, come un bravo meccanico a far alzare e ad abbassare le sospensioni, uno degli aspetti che hanno reso immortali questo gioiello a forma di pesce allungato.

Non solo macchine, nel nuovo spazio, che sorge a latere del liceo Artistico; ma tutto il Bertoni edito e in parte inedito; uscito dagli archivi di Antony, Francia, conservato gelosamente da Leonardo, difeso in tutti questi anni da un certo snobismo delle istuzioni, mantenuto integro e qui convenuto in attesa di ricevere il riconoscimento regionale di raccolta museale, al momento, riconosce la curatrice, massima possibilità per un ente che pur avendo assunto il nome di Museo, avrebbe dovuto chiamarsi, stando alle direttive istituzionali, semplicemente Area Espositiva Associazione Internazionale Flaminio Bertoni.

Disegni, sculture, progetti, gli attrezzi da lavoro. Il mondo progettuale, creativo, dell'artista contrappuntato da aforismi, pensieri impressi sulle pareti espositive. Nell'archivio, non ancora esposte, le agendine di Flaminio conservano i suoi minuscoli appunti, i suoi piccoli disegni, i suoi numeri. Pronti per essere visti in un prossimo futuro.

LottatoriLottatori

"Ci vorrà del tempo perchè si riesca a studiare tutto il materiale – spiega la curatrice – per riuscire a catalogare secondo i criteri imposti dalla Regione, tutto il materiale già così ben ordinato dal figlio Leonardo. Si dovrà inoltre procedere a verificare l'esistenza di eventuali altre opere non ancora pervenute alla nostra conoscenza o verificare la giusta attribuzione".

Insomma un lavoro scientifico vero e proprio che l'Associazione Flaminio Bertoni coraggiosamente nata nel 1999 su basi di volontariato non ha ancora completato e che adesso, grazie all'ingente contributo della Provincia di Varese – circa 4000mila in termini di mera contabilità, e la collaborazione stabile del Liceo Artistico potrebbe avviare con maggiore sicurezza.

Leonardo BertoniLeonardo Bertoni

Il figlio Leonardo guarda e sovrintende. Ha in viso tutta la stanchezza di una lunga attesa. "I medici dicono che non devo stancarmi. Domani probabilmente tutto si scioglierà. Dedico tutto questo a mio padre, naturalmente, e se devo ricordare un'altra persona a Lodovico Pogliaghi, un amico di papà, con cui papà si confrontava spesso".

"Il programma museale prevede per quest'anno il mantenimento dell'esposizione inaugurale – continua Erika La Rosa – successivamente possiamo prevedere mostre tematiche sull'opera di Bertoni. Come da accordi, però già da quest'anno la collaborazione con il Liceo porterà a iniziative temporanee promosse dagi studenti. Ad ottobre è prevista una personale di Flavio Fossa".

Le iniziative non si fermano qui. Fin da subito, per la settimana della cultura, la visita guidata sabato  12 maggio, l'apertura  straordinaria in occasione della notte bianca e un possibile convegno sulla scia di quanto fatto con ottimo successo a Rovereto in occasione della mostra Mitomacchina, va da sé con protagonista anche Flaminio Bertoni e le sue creature.