Milano – Casa Museo Spazio Tadini ha aperto una mostra dedicata a tre personaggi di rilievo del mondo artistico, cinematografico, letterario ed editoriale. Si tratta di Giuseppe Casolaro, pittore e illustratore, Giuseppe Marotta scrittore, giornalista, critico cinematografico, sceneggiatore e canzoniere e Massimo Casolaro, figlio primogenito di Giuseppe, fotoreporter, giornalista, direttore editoriale di importanti testate e che nel 1974 ideò la casa editrice Far da sé (Edibrico, oggi, ancora presente). Tre figure legate da rapporti di amicizia e parentela, offrono uno spaccato sociale, artistico e culturale importante che segna un’epoca, quella d’inizio Novecento, fatta di migrazioni, invenzioni e iniziative imprenditoriali e autoriali. La mostra documenta amicizie, collaborazioni preziose, incontri curiosità e retroscena tra cinema, redazioni e vita comune, viaggi, incontri, lettere e dediche preziose, tra intellettuali e personaggi immaginari. Esposte opere, dall’archivio curato e custodito da Claudia Casolaro, (figlia di Massimo Casolaro) grafiche, documenti storici come libri, riviste, carteggi epistolari, fotografie – tra cui un inedito ritratto di Sofia Loren – filmati e testimonianze audio di Zavattini, oltre a manoscritti autografi di Marotta. Durante la mostra si svolgeranno anche incontri di approfondimento. La mostra in via Niccolò Jommelli proseguirà sino l’8 marzo, orari al pubblico: da mercoledì a sabato dalle 15.30 alle 19.30.
Milano – Si è aperta, alla galleria M77 la retrospettiva dedicata a Carla Badiali dal titolo “Geometria e poesia”. La rassegna, curata da Luigi Cavadini, ripercorre l’intera carriera di Badiali (1907-1992), protagonista dell’Astrattismo comascodalla prima metà degli anni venti fino alla fine degli anni ottanta, attraverso oltre cinquanta opere, tra dipinti, disegni e collage. La mostra, a trentacinque anni dall’antologica tenuta Como nel 1990, si chiude con un rapido excursus sull’astrattismo comasco e sui suoi esponenti: da Manlio Rho a Mario Radice, da Aldo Galli a Carla Prina ad Alvaro Molteni. La retrospettiva, organizzata in collaborazione con gli eredi dell’artista e accompagnata dal catalogo sarà visitabile sino al 15 marzo nei seguenti orari: da martedì a sabato, dalle 11 alle 19. Catalogo in mostra.
Varese – Si intitola “Noh-ism” la nuova mostra fotografica di Naoya Yamaguchi in apertura dal 25 gennaio allo spazio Polifunzionale Acli di via Speri della Chiesa (inaugurazionealle 17). L’artista, noto fotografo di moda a Tokyo e ambasciatore della tradizione giapponese in Italia offre ai visitatore l’occasione di immergersi nell’immaginario del teatro Noh, quello delle maschere giapponesi, ritenuta la più antica d’arte del sol levante. Il progetto fotografico, a cura a cura di Yamaguchi e Christian Di Liberti nasce dall’intuizione di immortalare i personaggi non sul palco ma nei luoghi di appartenenza previsti da copione, come ad esempio le rive del lago Yamanaga con il monte Fuji sullo sfondo o la cittadella fortificata di Goryokaku durante la fioritura dei ciliegi. Il risultato sono immagini dal forte impatto emotivo e dal grande potere narrativo. Durante l’inaugurazione il maestro Yamaguchi, affiancato dal designer Christian Di Liberti, parlerà della tradizione Noh e di come si è sviluppato questo suggestivo progetto che ha preso forma anche in un libro, a tiratura limitata, che è un vero pezzo da collezione per gli amanti del Giappone. Previsto un altro incontro con l’autore, sempre nello Spazio Polifunzionale Acli, in programma il 30 gennaio alle 21, questa volta dedicato agli aneddoti legati alla realizzazione delle fotografie e alla tecnica utilizzata. La mostra è aperta al pubblico fino al 2 febbraio; nel primo week end dalle 15 alle 18; l’ 1 e il 2 febbraio 10 – 12 e 15-18. In settimana su prenotazione per piccoli gruppi (T. 347 1755150).
Varese – La continua affluenza e l’interesse del pubblico per la mostra “K2, un’impresa italiana – 1954/2024” al Museo Castiglioni hanno portato al posticipo della chiusura dell’esposizione al 30 marzo. Il racconto della missione che, 70 anni fa, ha permesso all’Italia di conquistare la seconda vetta più alta del mondo ha registrato e continua a registrare una notevole partecipazione di visitatori. Questo dimostra come la storica impresa, a distanza di decenni, susciti ancora grande interesse. La mostra è frutto di un’articolata ricerca svolta dal curatore Luigi Pizzimenti, durata due anni. Con passione e impegno ha raccolto oggetti originali della spedizione, riprodotto – in collaborazione con le aziende che fornirono supporto tecnico all’impresa – le attrezzature e gli strumenti utilizzati nel 1954, e ricostruito ogni singolo momento che ha preceduto, accompagnato e seguito la conquista della “montagna degli italiani”. Orari al pubblico: giovedì e venerdì 14– 19, sabato e domenica 10 – 13/14 – 19.
Torino – “Nulla è perduto nonostante l’oblio” di Ciro Palumbo è la nuova mostra aperta alla Tit Gallery di via San Quintino. L’esposizione propone un dialogo e un confronto con alcune opere di Mario Sironi e le periferie attraverso una serie di circa 20 opere dedicate alle città e ai luoghi periferici dove regna silenzio, angoli rigidi, spigolosi, nei quali la luce è timida e artificiale. Le sue vedute sono luoghi da dove è possibile spiccare il volo per un luogo dove fermarsi sospesi. I paesaggi urbani di Sironi, pur essendo definiti “metafisici” hanno già insite le caratteristiche del suo ritorno all’ordine “classicista”. Le linee rette, case, poligoni perfetti in spazi perfettamente equilibrati, richiamanti un classicismo enigmatico, ricco di presentimenti, ripropongono la monumentalità della desolazione delle periferie e il doloroso senso d’isolamento. La mostra, a cura della galleria e presentata dai testi critici di Roberto Mastroianni sarà visitabile sino al 27 aprile nei seguenti orari: da lunedì a venerdì 10.30-13.30 / 14.30-19. Sabato e domenica su appuntamento, cell. 3420116092 – artdirector@taitgallery.it
Bologna – Si inaugura domani (25 gennaio alle 18) alla SimonBart Gallery di piazza Cavour, Tempoforma, un nuovo progetto espositivo dell’artista Umberto Ciceri. La mostra raccoglie un nucleo centrale di 58 opere rappresentative della ricerca dell’artista e presenta in esclusiva la prima scultura realizzata. Un display di opere ritmiche conducono il pubblico in una straordinaria danza percettiva ed emotiva. Il percorso espositivo accompagna in un incedere cadenzato, un cammino che gioca con la riflessione ottica e con quella individuale. Ciceri punta all’interazione con lo spettatore, le opere prendono vita e si illuminano di “colori fantasma”, un coinvolgimento neurologico ed emozionale di soglie percettive e interferenze ottiche. I soggetti, sia astratti sia figurativi si dissolvono e ricompongono; si trasformano quando si modifica lo spazio, quando lo spettatore decide di interrompere o riprendere questa rivoluzione dell’immagine e del corpo. L’opera dunque si crea nell’incontro in un dialogo che invita a guardare al mondo con occhi e tempi nuovi. In occasione del vernissage si terrà una performance della musicista Agata Pace che eseguirà il Terzo Pezzo per clarinetto Solo di Igor Stravinskij. La mostra continuerà sino al 22 febbraio; orari al pubblico: da martedì a sabato: 10 – 13 /16 – 19.
Imola – Prorogata fino al 2 febbraio la mostra “Nicola Verlato. Myth generation” ospitata al Museo San Domenico. Curata da Diego Galizzi direttore del museo, la mostra presenta più di cinquanta opere appositamente selezionate per rappresentare al meglio il percorso espressivo dell’artista: per la maggior parte si tratta di dipinti ai quali si affiancano disegni e sculture. Nicola Verlato (Verona, 1965) è noto a livello internazionale per la sua particolare ricerca incentrata sul rapporto tra pittura, arti plastiche e new media, proponendo un’estetica nuova e spiazzante, ispirata in parte all’arte rinascimentale e seicentesca, in parte alle sollecitazioni contemporanee tratte dal cinema, dai cartoons, dai videogame e dalle tecnologie di realtà virtuale. Per arricchire l’esperienza offerta al pubblico, fino al termine della mostra è previsto un calendario di visite guidate che si svolgeranno ogni sabato mattina alle 11 su prenotazione, contattando lo 0542 602609 o inviando una mail a musei@comune.imola.bo.it. La rassegna è aperta al pubblico nei seguenti orari: venerdì dalle 15 alle 19; sabato e domenica 10-13/15-19. Il biglietto dà diritto all’accesso alle collezioni permanenti del Museo San Domenico (Collezioni d’Arte della Citta e Museo Giuseppe Scarabelli).
Faenza – È stato uno dei più originali e liberi scultori italiani, lontano da raggruppamenti, scuole, movimenti, stili e mode Giacinto Cerone (1957-2004) al quale è dedicata la mostra “L’Angelo necessario” di recente apertura al MIC museo internazionale della ceramica. Dell’artista il MIC, che possiede diverse opere nella sua collezione, a venti anni dalla scomparsa dell’artista, dedica una grande mostra che raggruppa circa 45 sculture di vari materiali e periodi, più una serie di 35 disegni (alcuni di grande formato), privilegiando il modo stesso di operare dell’artista: per serie tematiche (come nelle rosse Malerbe, i Fiumi vietnamiti, i Gessi, i Metalli) o per singole opere dal carattere emblematico e per certi versi iconico e funerario (come Cenacolo e Ofelide). La mostra, a cura del critico d’arte Marco Tonelli è accompagnata dal catalogo (edito da Corraini) con testi di Claudia Casali (direttrice del MIC), Marco Tonelli (curatore della mostra) e apparati di Elena Cavallo (moglie dell’artista e Responsabile dell’Archivio Cerone). Il pubblico potrà visitare l’esposizione sino al 27 aprile da martedì a venerdì dalle 10 alle 14; sabato, domenica e festivi, 10 – 18. Ogni domenica, alle 11 visita guidata inclusa nel prezzo del biglietto. Prenotazione obbligatoria.
Busto – Si apre al pubblico, il 26 gennaio alle 17, alla galleria Spazio Immagine di via Silvio Pellico, la personale di Giovanni Sesia dal titolo Reale Immaginario. La mostra offre uno sguardo profondo e recondito sulla realtà attraverso gli occhi dell’artista. Le opere di Sesia sono un viaggio nell’intimo vivere, nella forma, nella materia e nel colore, che invita i visitatori a riflettere sulla complessità dell’esistenza umana, trovando un delicato equilibrio tra struttura, suggestione e realtà. In un percorso che si intreccia tra il figurativo e l’astratto, le opere dell’artista spingono il pubblico a esplorare le sottili connessioni tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto. In un gioco continuo tra l’iconico e l’intangibile, offrono uno spazio per la riflessione e l’introspezione, sfidando lo spettatore a guardare oltre ciò che è visibile e a scoprire nuovi modi di vedere e sentire. L’esposizione, organizzata da AFI, Archivio Fotografico Italiano in collaborazione con Spazio Arte Farioli sarà visitabile sino al 9 febbraio il sabato e la domenica dalle 15 alle 18.30.
Legnano – Si inaugura domani (sabato 25 gennaio alle 17.30) a Palazzo Leone da Perego la mostra fotografica “1964 – 2024. 60 anni di gemellaggio Legnano Ebolowa”. L’esposizione racconta il legame fra le due città attraverso gli scatti dei due viaggi delle delegazioni legnanesi nella città del Camerun, nel 1964 e nel 2024, presentandone documenti, video, sculture e abiti. Le fotografie del viaggio del 1964 appartengono all’archivio Mari, mentre quelle del 2024 sono state scattate dal fotografo Carlo Mari. All’inaugurazione interverrà Massimo de Giuseppe, professore ordinario di Storia contemporanea e preside di facoltà Arti, Moda e Turismo del Dipartimento Studi umanistici allo Iulm di Milano, che ha approfondito i gemellaggi fra le città europee e africane nel secondo Dopoguerra come strumento per la costruzione della pace. La mostra rientra nelle iniziative del Centenario di Legnano Città. La mostra che proseguirà sino al 23 febbraio è aperta al pubblico sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19 con ingresso libero.