tutti all'opera.jpgTutti all’Opera – L’Opera, con la sua carica emotiva – la sua anima tradizionale e storica – la sua passione, incontra l’originalità, la tecnologia, il desiderio "di novità". Una fusione inusuale che prende forma al Teatro Sociale di Busto Arsizio con la terza edizione di "Tutti all’Opera", rassegna resa possibile grazie alla collaborazione tra Educarte e il Teatro dell’Opera di Milano. Fondamentale, altresì, il contributo economico e il patrocinio di Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus. Quattro gli appuntamenti in calendario: il primo, andato in scena giovedì scorso, ha visto protagoniste le atmosfere vivaci della Carmen di Georges Bizet. Le luci a rendere assolutamente originale la scenografia. "I toni del rosso sangue, del giallo oro, del blu notte, dell’arancione a consentire una rilettura cromatica dell’Opera" – spiega ai microfoni de La6Tv il regista Mario Riccardo Migliara. "Importante la collaborazione con l’Associazione Istituto del colore, della rivista Colore e dell’Accademia del Costume per lo Spettacolo di Milano. Proprio unendo idee e competenze, siamo riusciti a far trasparire, attraverso le varie tonalità utilizzate, una carica di energia e emozioni".

Due capolavori di Giacomo Puccini a caratterizzare i prossimisociale1900.jpg appuntamenti: il 23 febbraio sarà proposta La Bohème e, il 22 marzo, Tosca. "Il primo allestimento" – spiega il regista – "vedrà ambientata la storia d’amore tra Mimì e Rodolfo non a Parigi – come la tradizione insegna – ma nella Milano di inizio Novecento. In via Solferino, per l’esattezza, dove Puccini trascorse una pagina della sua vita e dove, in modo particolare, ideò e scrisse La Bohème. Il capolavoro Tosca verrà invece rivisitato" – prosegue Migliara – "utilizzando come chiave di lettura «l’assenza di Dio». Assenza che caratterizza tutto il mondo di Floria Tosca e Mario Cavaradossi. Uno spettacolo all’insegna del movimento, della velocità: in breve tempo si susseguono un’evasione – una scena di tortura – un tentativo di violenza sessuale con l’uccisione del mancato stupratore, una fucilazione e un suicidio".

Ultimo appuntamento, quello del 10 maggio con La Cenerentola di Gioacchino Rossini. "Una versione tecno-musical" – spiega Migliara – "caratterizzata da nuovi strumenti musicali e da nuove armonie. Anche la trama promette di stupire: la protagonista non sarà completamente convinta di amare e il suo principe azzurro e il finale verrà presentato in tre differenti versioni".

 

 

Il Teatro Sociale – La rassegna, arrivata alla sua terza edizione, rappresenta quest’anno ancora di più l’occasione di far riemergere le origini del Teatro di Busto Arsizio. In occasione dei 120 anni di attività, il Sociale ripercorre la sua storia, iniziata il 27 settembre del 1891 e che – nel corso del tempo – ha visto protagonisti i Grandi Nomi della Lirica.

A rendere unico questo luogo, anche la sua architettura: è stato il milanese Achille Sfondrini, già autore del Carcano di Milano e del Costanzi di Roma, a progettare la sala di Piazza Plebiscito, su modello di uno dei templi internazionali della musica, il Teatro alla Scala di Milano.

 

 

L’aspetto economico del Fare Teatro – "La crisi c’è, inutile negarlo" – ammette Migliara. "Il nostro lavoro ci porta a visitare vari luoghi d’Italia. In provincia di Varese abbiamo dovuto fare i conti con un pubblico più ridotto. La gestione economica dei nostri spettacoli è, quindi, indubbiamente difficile. Il nostro obiettivo non è quello di lasciare inalterata la quantità modificando la qualità delle proposte. Preferiamo pensare di ridurre il numero di spettacoli senza doverli limitare in scenografia, in cura dei dettagli. È proprio la capacità di proporre appuntamenti all’insegna della bellezza e della professionalità ad averci sempre caratterizzato, e vogliamo che continui ad essere così". VIDEO

Terza edizione della rassegna bustocca "Tutti all’Opera", proposta da Associazione Educarte e Teatro dell’Opera di Milano. Quattro appuntamenti volti a mostrare il volto più moderno e inusuale della Lirica. VIDEO