Trasparente e geometrica – Alla prima, gli oggetti non sono molti, poi, però alcuni sono piccoli, altri sono di dimensioni più grandi e tutti trovano posto all'interno dei cubi in plexi-glass trasparenti. Dai giocattoli, ai fogli scritti a mano, ad una cartina geografica…La funzione palese dei cubi è quella di custodirli, ma allo stesso tempo gli oggetti in essi contenuti assumono un significato nuovo, un ordine nuovo che è quello apparentemente casuale in cui sono organizzati plasticamente i vari moduli intercambiabili dell'opera. Vi si trova, di tutto un po', ma ciò che si vede "custodito", in quello spazio trasparente, è la volontà di partecipare, di cambiare, e in un certo senso di contribuire "anonimamente", ma personalmente ad un elemento sostanziale della nostra esistenza, ossia lo spazio in cui si vive. E' la filosofia di Yona Friedman, artefice ed ideatore di questa installazione urbana che ha coinvolto i cittadini di Como.

Precedenti – Piazza Cavour, è stata palcoscenico di altre installazioni, con altri effetti e reazioni in tempi passati: nel 1969 con la manifestazione "Campo Urbano" curata dal critico Luciano Caramel i comaschi hanno raccolto, più o meno, positivamente le provocazioni "multimediali" di alcuni artisti tra i quali Bruno Munari, designer e Giuliano Collina, artista lariano. In seguito, Ico Parise, designer e architetto, dapprima pose nel mezzo della piazza un'auto "cementata" in un grande cubo, che dominava il centro della stessa e poi, nel 1994, invase la stessa, con spazzatura opportunamente imballata.

"Volontà di partecipare e conoscere" – L'opera di quest'anno, con una forte valenza collettiva, è frutto del Corso Superiore di Arti Visive promosso dalla Fondazione Antonio Ratti, appena concluso e sarà visibile fino al prossimo 19 agosto. L'arte contemporanea suscita sempre, o quasi, una presa di posizione da parte del fruitore d'arte, anche disattento, come colui che cammina per strada: l'installazione in Piazza Cavour, (come quelle a Porta Torre e all'Asilo Sant'Elia di Terragni) dovrebbe far nascere il desiderio di comprendere il significato profondo del pensiero di Yona Friedman, tra i più autorevoli fautori di una architettura mobile, sensibile alle esigenze e alle istanze dei cittadini. Le pubblicazioni, di tutto il lavoro svolto durante il CSAV, saranno presentate a dicembre a Milano in collaborazione con DOCVA, Neon fdv, Artegiovane Milano e in questa occasione una giuria segnalerà i tre vincitori del Premio Epson FAR per la ricerca artistica, giunto alla terza edizione.