Un immagine dell'opera, sullo sfondo Villa BorghiUn immagine dell'opera,
sullo sfondo Villa Borghi

La lunga attesa – Venticinque anni di attesa. Tanta è durata, quella dei cittadini di Biandronno prima di riottenere nel pieno utilizzo Villa Borghi, edificio privato di pregio, acquisito dall'amministrazione comunale nel 1983 e oggi restituito alla comunità dopo un lungo lavoro di recupero, all'insegna della conservazione estrema di alcuni tratti originari e deliberatamente destinata ad operazioni culturali. L'inaugurazione dell'edificio è prevista per sabato 21 giugno alle 11 alla presenza dell'autorità.

Le stanze da ammirare e riempire – Non nasconde la sua soddisfazione il primo cittadino, Antonio Calabretta: "Un progetto a lungo caldeggiato, finalmente in porto grazie al contributo di Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Provincia di Varese – racconta il sindaco – del tutto destinato alla piena frubilità dei cittadini di Biandronno". A cominciare dal weeek-end inaugurale, quando per due giorni si potranno visitare gli spazi riaperti, ammirarne la qualità conservativa degli interventi, realizzati sotto l'attenta supervisione dell'architetto Stolfi della Soprintendenza ai Beni Architettonici e avvicinarsi, quasi un omaggio commosso, alla Biandronno che lavora. "Una piccola mostra, un tributo alle attività commerciali locali, per dar modo ai biandronnesi di avvicinare a fondo aspetti magari poco conosciuti della vocazione industriale del loro territorio".

L'orgoglio delle eccellenze artistiche
– Finalità artistiche e culturali, si diceva. Mostre, a partire, dalla prima settimana di luglio, dedicate a Gualberto Niemen, burattinaio di rango, figura storica di Biandronno,  scomparso qualche anno fa. "In previsione, poi, la valorizzazione di artisti nostri, come Dino Baranzelli, piuttosto che Raffaele Penna". Per intanto l'inaugurazione vedrà la messa in posa dell'opera Risonanze di Chiara Ricardi. "Una questione di affetto – spiega ancora il sindaco – per aver la scultrice collocato due anni fa la sua opera nel nostro comune, sulle rive del lago. Ho sempre temuto che quel suo lavoro così evocativo dell'atmosfera lacustre avrebbe rischiato di essere danneggiato, così le ho promesso un posto più sicuro. E poi, se si fa attenzione, attraverso quelle 'cannette' di ferro si può vedere il lago, dando veramente sostanza al suo titolo così significativo".
La sensibilità del primo cittadino è già una bella garanzia. La seconda vita di Villa Borghi parte con il piede giusto