Villa Bianchi a MorazzoneVilla Bianchi a Morazzone

Stop ai lavori – "Constatato che presso Villa Bianchi sono in corso opere di parziale demolizione, dato che l'immobile attualmente non è dichiarato ai sensi dell'articolo 13 del Decreto Legislativo 42/2004, al fine di verificare se lo stesso presenta i requisiti di interesse storico-artistico, si intima l'immediata sospensione dei lavori". Questo l'ordine della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici piombato negli uffici comunali di Morazzone lunedì scorso. Una comunicazione chiara e perentoria: stop ai lavori a Villa Bianchi.

Un particolare di Villa BianchiUn particolare di Villa Bianchi

La cronistoria – L'edificio Liberty diventato il simbolo della lotta per la tutela dei patrimoni artistici italiani, sembrerebbe essere salvo dalla distruzione. Una demolizione autorizzata negli ultimi mesi di governo dell'ex amministrazione comunale, visto che il parere della Soprintendenza interpellata ai tempi fu: "Villa Bianchi è meritevole di tutela, ma non sottoponibile ad alcun vincolo". Da qui l'inizio dei lavori da parte della Cosber srl, l'impresa di costruzione che ha acquistato la villa dagli eredi della famiglia Bianchi, e l'inizio della demolizione del tetto e di una parte della casa. Ma il polverone sollevato da Vittorio Sgarbi e l'intervento dell'amministrazione comunale hanno impedito quello "scempio" urlato a gran voce dal critico in visita a Morazzone lo scorso luglio. Colpo di scena: la Soprintendenza blocca i lavori, Villa Bianchi è salva, almeno per trenta giorni. Il tempo chiesto dall'ente, per valutare la sussistenza dei requisiti storici-artistici e porre un vincolo che impedirebbe la demolizione per sempre. Se lo augura il Sindaco di Morazzone, Matteo Bianchi, che per tutelare la Villa ha fatto tutto il possibile: l'ordinanza di sospensione dei lavori per l'assenza dei sistemi di sicurezza sul luogo di lavoro, l'appello alla Soprintendenza per la tutela del gioiello Liberty e l'approvazione (nel Consiglio comunale svoltosi il 26 settembre scorso) della delibera di giunta che prevede l'esclusione degli edifici storici del primo ‘900 dalla possibilità di demolizione e ricostruzione.

"Battaglia della civiltà" – Il gioiello morazzonese con la sua torretta, le vetrate artistiche, i motivi moeresco-veneziani alle finestre, suo malgrado, è diventato il simbolo di una battaglia intrapresa per salvare le nostre bellezze artistiche da veri e propri "scempi", parafrasando Sgarbi. Una "guerra" (passateci il termine) che punta alla tutela del patrimonio culturale e dei beni storico-artistici. Tutelare Villa Bianchi significa difendere uno tra i tanti edifici storici della nostra terra e salvarli da un triste destino. Un destino che condanna un pezzo di storia d'Italia, una testimonianza di cultura. E allora noi ci chiediamo: è lecito abbattere un gioiello architettonico come quello di via Mameli a Morazzone per costruire moderni condomini? A voi la risposta.