Chiasso – Con il titolo “Viaggio a Tetide”, si apre al pubblico la personale di Concetta De Pasquale nella sede di  Spazio Arte dello Swiss Logistics Center di Via Soldini 12. La mostra  dedicata al preistorico mare del Cantone Ticino si inaugura il 9 febbraio, alle 18, alla presenza dell’artista.
Un’ampia rassegna di 12 opere ispirate ad un immaginario, ma concreto, viaggio nell’oceano scomparso che lambiva il Cantone Ticino e che prende il nome di Tetide, la mitica ninfa marina, madre di Achille e abile a trasformarsi in serpente, in leone e in fuoco.

L’oceano Tetide non è scomparso del tutto, la sua crosta ha formato le Alpi oltre 230 milioni di anni fa, quando il Monte San Giorgio, tra Svizzera e Italia, era circondato dalle acque marine in una laguna subtropicale; una presenza testimoniata dalla straordinaria abbondanza di fossili che hanno permesso al Monte San Giorgio di essere Patrimonio Mondiale dell’umanità UNESCO.

Il tema del viaggio è il protagonista di questa nuova esposizione, lungo le rotte sull’acqua, simbolo di purificazione e vita, alla ricerca di luoghi ameni ricchi di spiritualità e sacralità che indicano all’uomo la via di un nuovo Umanesimo. In particolare, le opere di Concetta De Pasquale sono ispirate alla bellezza e alla complessità delle forme della conchiglia Nautilus, una creatura notturna della famiglia delle madreperle che cresce per tutta la vita nelle profondità dell’oceano ed è un simbolo di espansione e rinnovamento. Il nome Nautilus deriva dal greco e significa marinaio; la conchiglia, detta fossile vivente, è rimasta immutata per 450 milioni di anni e risale all’era dei dinosauri.

L’artista, navigatrice e pittrice di bordo, inserisce in queste opere frammenti di carte nautiche di una barca a vela inabissatasi molti anni fa nel porto di Palermo, la Lisca Bianca-Giramondo che ha navigato anni per un’importante missione sociale e umanitaria.
Le carte sopravvissute e recuperate sono state restaurate e trasformate attraverso l’azione alchemica dell’arte,  portano i segni del mare, della vita di bordo, delle muffe marine, delle lacerazioni del tempo, che l’artista lascia in evidenza, restituendo al visitatore una lettura segnica legata al corpo con ventri, volti, ferite.
Di alcune di loro rimangono solo rari frammenti che in questo progetto l’artista utilizza come reliquie in viaggio su carte di cotone realizzate a mano, sapientemente lavorate con l’acquerello e la foglia d’oro.

Divengono icone da conservare ove ritorna il segno del Nautilus, l’antica conchiglia fossile in cui risuona l’eco profonda del labirinto che conduce all’idea della Sezione Aurea, simbolo della perfezione della natura che sapientemente unisce l’umano al divino fin dai miti più antichi.
La sua forma rappresenta il numero della sezione aurea ovvero Phi – 1,6180339... un numero le cui cifre continuano all’infinito senza mai ripetersi. La sezione aurea rappresenta una sorta di proporzione divina, che Platone ha chiamato “la chiave della fisica dell’universo”.

L’unicità della sezione aurea ricorre nell’arte, nell’architettura e nei simboli religiosi e nel corpo umano che Leonardo Da Vinci  rappresenta come sezione aurea nell’uomo vitruviano e nella Monna Lisa e più di recente Kandinsky nei suoi quadri e Frank Lloyd nel museo Guggenheim, hanno ripreso le forme conchiglia, a conferma del fatto che la Natura e l’arte seguono nella loro vita delle regole matematiche.

Le opere potranno essere ammirate sino al 24 febbraio nei seguenti orari: lunedì-venerdì 9-13/14/18 su appuntamento.

Cenni biografici
Concetta De Pasquale (Salò (BS, 1959) si laurea in lettere specializzandosi in Storia dell’Arte all’Università di Urbino. Successivamente si laurea in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, dove frequenta gli studi degli scultori Fausto Melotti e Nanni Valentini. La sua attenzione si ferma sulla carta che diventa supporto privilegiato per una pittura organica essenziale ed intima che indaga il corpo nella sua doppia valenza, fisica e spirituale. Negli anni, il suo percorso artistico si fa sempre più intenso durante i suoi molteplici viaggi. Vive e lavora nel suo studio sul mare, in Sicilia, avventurandosi spesso in viaggi in barca a vela come Pittrice di bordo per realizzare personalissimi taccuini di viaggio e per tracciare rotte reali e immaginarie su antiche carte nautiche.
Dal 1979 ad oggi ha esposto in spazi pubblici e gallerie private in Italia e all’estero: Stoccolma, Lisbona, Parigi, Nizza, Principato di Monaco, Londra, Strasburgo, Budapest, Bruxelles, Berlino, Lugano, Dubai, Indonesia, realizzando Mostre personali e collettive in prestigiosi Musei e spazi istituzionali.
Per il Comune di Messina nel 2010 ha progettato e realizzato una scultura monumentale per la piazza del Teatro Vittorio Emanuele, “L’abbraccio dell’Angelo” omaggio al suo maestro Fausto Melotti.
È stata invitata a realizzare Residenze d’Artista in Italia e all’estero e a partecipare a Rassegne d’Arte internazionali come la Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea a Firenze nel 2003 curata da John Spike; Le avventure della forma nel 2012, curata da Marco Moretti alla Fondazione Terre Medicee di Seravezza; al Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia, e nel 2015 ad Artisti di Sicilia e all’ Expo di Milano curate da Vittorio Sgarbi; a BIAS nel 2018 e 2020 – Palermo, Sicilia, Venezia, Egitto, Israele a cura di Chiara Modica Donà dalle Rose.
Nel 2019 è stata invitata ad esporre le sue opere all’Istituto Idrografico della Marina Militare e al Salone Nautico Internazionale di Genova da Swiss Logistics Center e ContainerLab che hanno curato la sua partecipazione anche nel 2019 e nel 2021 a WopArt works on paper a Lugano e ad Azimut – Milano nel 2022.
Ha partecipato alla 59° Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia con il progetto PostUmano Reliquie in viaggio, nell’ambito del Padiglione San Marino. Sue opere sono presenti in Musei e in importanti Collezioni pubbliche e private in Svizzera e all’estero.