Gli eventi si sono susseguiti rapidi in queste ultime settimane. Nelle ultime edizioni vi abbiamo messi a parte della candidatura nella lista "Scelta Civica. Con Monti per L'Italia" della signora Ilaria Borletti Buitoni, dal 2010 Presidente Fai dopo la lunga direzione della signora Giulia Maria Mozzoni Crespi, divenuta presidente onoraria. A seguito di questo atto, la Borletti Buitoni ha comunicato al Comitato Esecutivo del FAI nella seduta di domenica 13 gennaio la decisione irrevocabile di rassegnare le sue dimissioni da Presidente, che verranno comunicate al Consiglio di Amministrazione appositamente convocato per mercoledì 23 gennaio.

Il Comitato Esecutivo "rammaricandosi per non poter più contare sulla collaborazione della Presidente in virtù degli eccellenti risultati con lei raggiunti dal FAI, esprime apprezzamento per la coerenza del gesto, non richiesto dallo Statuto della Fondazione, sottolineando come un impegno politico diretto di coloro che rappresentano la società civile sia da considerarsi positivo". Le funzioni di Presidente sono trasferite ad interim al Vice Presidente anziano Dott. Guido Roberto Vitale.

La scelta della signora Borletti Buitoni di entrare in politica ha scatenato un vento di polemiche, sia tra i dipendenti del Fai, sia tra gli aderenti tesserati all'associazione. Tra costoro il Prof. Salvatore Settis, della Scuola Normale Superiore di Pisa, ha fatto pervenire alla (ex) Presidente Fai la sua lettera di dimissioni da Consigliere Fai.

"E' una decisione che rispetto -scrive il Prof. Settis- confidando nelle Sue buone intenzioni. Ma non posso né comprendere né condividere il fatto che la Presidente in carica del FAI appoggi in modo tanto esplicito un Presidente del Consiglio che in oltre un anno di governo non ha mostrato la minima sensibilità per i problemi dell'ambiente, dei beni culturali, della scuola, dell'università, della ricerca, della cultura. Inoltre, cosa forse perfino più grave, il Presidente Monti non ha mostrato alcuna attenzione a questi problemi nemmeno nella sua Agenda, con ciò confermando che, qualora tornasse alla guida del governo, proseguirebbe l'opera di sistematico smantellamento delle strutture statali della tutela e di privatizzazione del patrimonio pubblico iniziata dal governo Berlusconi e di fatto perseguita anche dal governo "tecnico". Che Mario Monti, il quale anche in me aveva destato tante speranze, sia stato così deludente su questi (ed altri) fronti è, ne sono consapevole, una mia opinione personale, che Lei ovviamente non condivide, visto che ha deciso di scendere (o salire) in campo al suo fianco con tutto il peso della carica di Presidente del FAI. Ma questa netta contrapposizione di idee e di valutazioni mi obbliga a dimettermi, immediatamente e irrevocabilmente, da Consigliere del FAI".

Intanto proseguono con successo le votazioni per le Primarie della Cultura sul sito http://www.primariedellacultura.it/. 15 i temi proposti in questa iniziativa che finalmente riporta la cultura in primo piano, dal desiderio di sostenere un'agricoltura sempre più a km zero alla scelta di schierarsi per la difesa del paesaggio. Ad oggi sono oltre 40.000 i voti raccolti ma c'è tempo ancora fino al 28 gennaio per esprimere le 3 preferenze e invitare quante più persone possibili a partecipare così da rendere sempre più forte la voce per avere più fondi per il nostro patrimonio d'arte e natura.