L'allestimento della mostra (ph. Lavit)L'allestimento della mostra (ph. Lavit)

Pitture, mostre, modernariato, in una sola parola Stefano Spagnoli, artista poliedrico, definito ora trasgressore della trasgressione, ora sperimentale. Un'arte isolita la sua, una genialità inventiva, dove carte, ex voto, divise, fumetti, ritratti si combinano ed emergono insospettabili affinità ed analogie. Un'arte piena di rimandi, sensazioni, ricordi.

Arte a tutto tondo: il fabbricante di immagini…
Stefano Spagnoli ha l'arte nel sangue, nascendo in una famiglia di artisti. Diplomatosi Maestro d'Arte all'Istituto Paolo Toschi di Parma, sua città natale, frequenta l'Accademia di Brera e dà avvio ad una felicissima carriera artistica, che lo ha portato a mostre in Italia e in America.

e l'inventore di eventi. Ma non solo, Spagnoli ha ricoperto cariche importanti e durante gli anni di collaborazione con l'Ente Fiere di Parma ha creato le rassegne di modernariato, cioè le mostre in cui sono esposti pezzi dell'arredamento e della vita quotidiana dei nostri padri.

Un impegno costante – 
Spagnoli è stato Assessore alla Cultura del Comune di Parma negli anni delle Celebrazioni e del festival Verdiano e del Parmigianino. Per diversi anni è stato membro del Consiglio d'Amministrazione del teatro Regio di Parma.

Un'opera di SpagnoliUn'opera di Spagnoli


La bellezza del fare.
Come Epicuro parlava dei bisogni primari dell'uomo, Spagnoli individua tre pulsioni alla base della propria creatività. La prima è la bellezza del fare: in un presente di rifiuto dell'arte, l'artista sottolinea la bellezza intrinseca del creare l'arte.

Dalla maniera alla metafisica – 
Tutto, per Spagnoli, è già stato dipinto e la maniera è l'unica forza creatrice, l'unico modo di sopravvivenza del bello. Terza pulsione la convinzione che le nostre realtà sia destinate a mutare, a passar da una condizione all'altra.

Un'arte eclettica
. Da qui deriva l'eclettismo dell'artista, segno dell'evoluzione della sua personalissima indagine sull'arte a partire dagli anni giovanili. La sperimentazione si rivolge a tutti i campi artistici. Ecco perché ricorre ad un uso"sfrenato" di materiali eterogenei, carta, vetro, sabbia, ossidi, legno, protagonisti di una infinita rappresentazione, di infine potenzialità creative. Proprio in questo consiste l'innovazione dell'artista.

Ironia e gioco – 
Queste le armi di Spagnoli, che gli permettono di suscitare nello spettatore fantasie e sensazioni diverse, attraverso cose, colori, oggetti, ricombinati e rielaborati spesso in composizioni divertenti.

Dicono di lui
. Una summa dell'arte di Spagnoli emerge dalle parole di Gianni Cavazzini "Così mentre scambia messaggi cifrati con il suo maestro dichiarato, che è Paul Klee, compie nuove e ardite incursioni negli spazi illesi della fantasia, per costruire i suoi criptici oggetti sotto vetro: che sono incanti di limpida (e perciò inquietante) poesia".

Stefano Spagnoli. Mostra personale
Hotel Camin, Colmegna
Dal 15 maggio al 9 giugno 2011