Il titolo dove la parola "Puzzle" dice la necessità, feroce, di poter modellare e ridefinire una chance per l'obsoleta pittura, come a voler aggiungere millimetri al passo e alla sua esistenza, dopo tutto, spostandosi come un funambolo e formando quasi un itinerario. 

Maria Rosa esordisce così con il primo quadro che raffigura i mostri di villa Palagonia (Bagheria)(Pa)inseriti in un paesaggio di Aspra (Pa)in un contesto surreale, idealmente, l'opera, pare portarsi avanti e indietro nel tempo coinvolgendo tutti noi a riflettere della destinazione che potremmo estendere su ogni cosa, l'umano e inumano, le opere e le cose. 

Generare la pittura è l'ambizione di Maria Rosa con una prolifica in distinzione di generi come a superarne la rigidità con il permanere dello "stile" univoco e stabile e lo fa inseguendo il costante flusso del corso tipico della condizione umana, progettando. 

Nella biblioteca ci si imbattere in una realtà suggestiva, che l'artista ha raccolto col tempo, invitando il pubblico a godere di un momento assai caro. E in questo clima di festa dove la pittura è distesa, completamente, su e giù nello spazio, suggestivo. In Tutte le opere pittoriche di Maria Rosa il sole splende e regna, il mare, il cielo e la terra parlano e ci raccontano della natura in generale l'amore legato al creato della sua terra di origine fa risaltare anche i valori della famiglia, il talento si manifesta proprio nell'affermazione di questi principi che non tutti possiedono e che traspare proprio dai suoi quadri.

Questi sono solo alcuni degli spunti che Maria Rosa offrirà e che insieme a molti altri percorsi che la pittura ha attraversato nella sua ricerca ci portano dentro una processualità densa. 

In uno spazio esterno, nelle Sale della biblioteca comunale ci accoglie un'installazione sonora, I racconti funesti, vere allegorie narrative sullo stato di salute della pittura, chiudono e aprono gradevoli opportunità di riflessione sull‘esistenza. Alla fine del percorso si ha l'impressione che Maria Rosa stia trascorrendo tutta la vita come a dipingere un unico e solo quadro.

Mineo Maria Rosa Nata a Palermo nel 1975, dopo aver concluso gli studi artistici a Bagheria , si trasferisce a Tradate dove seguendo la maestra Julie Oswald

 si afferma nel 2012 si trasferisce a Lonate Ceppino, dove tutt'oggi vive.
Non è facile circoscrivere il lavoro di Maria Rosa definendola "semplicemente" pittore.

Per raccontare un po' la sua storia partiamo dagli anni tradatesi; è in quel periodo che entra in contatto con gli artisti dell'Arte Povera, si avvicina ai loro linguaggi e approda alla realizzazione di alcuni lavori installativi. Le prime opere hanno un sapore quasi minimalista, e gli aprono la strada verso l'approccio partecipativo e coinvolgente nei confronti del pubblico, che manterrà sempre. Comincia a riflettere sulle possibilità di cambiare la sua pittura e realizza la prova di un primo quadro…

Questi primi "esperimenti", davano gran risalto al suo talento con il suo primo riconoscimento in un concorso internazionale- i suoi colori accesi , che hanno dato il via alla condizione di pittore che gli si rivelerà definitivamente nel 2007, anno della sua prima vera mostra personale.

La sua pittura inizia a diventare fortemente emotiva; le sue visioni si riempiono di immagini reali ricche di colori, frammenti di esistenze vissute semplicemente, in cui l'artista pone l'accento non tanto sulla vera rappresentazione, quanto sulla costruzione e sulla significazione di essa.

Una pittura che nella sua riconoscibilità spiazzante, nella sua indole iperrealista, viene avvolta da molteplici accezioni, profonde e concettuali, che esprimono il valore sacro della vita, e che diventano testimonianza dell'incertezza del destino di ogni cosa, dove si riflette la perfezione e la fragilità della nostra temporaneità.