La copertina del volumeLa copertina del volume

Un cenacolo di Storia e Letteratura – Lunedì 17 settembre, ore 17.00, Palazzina della Cultura di Varese. L'atmosfera è quella di un cordiale appuntamento tra amici di lungo corso: la professoressa Silvia Venuti, Presidente della Società Dante Alighieri di Varese, fa gli onori di casa e con un sorriso sincero di benvenuto accoglie i convenuti. Una cornice schietta e familiare, adeguata ad un incontro, ad una cordiale conversazione con Luisa Castagnola Re, autrice di "Scrittori e artisti nel Golfo", e "Varese dentro" che garbatamente svela ricordi, immagini e attimi di vita vissuta. Scrittrice e giornalista, Luisa Castagnola Re, di origine grigionese lombarda, giunse a Lugano, da Varese, alla fine degli anni Trenta. Studiosa della lingua tedesca, ha insegnato nel Canton Ticino, presso il Ginnasio di Lugano. Collaboratrice di giornali e riviste, è stata anche co-fondatrice della rinnovata Società Dante Alighieri di Lugano e di Varese. L'incontro, voluto e organizzato dal Comitato della Società Dante Alighieri di Varese, con il Patrocinio del Comune, è stato introdotto dal Prof. Giuseppe Armocida, già Assessore alla Cultura, Ordinario di Storia della Medicina presso l'Università dell'Insubria di Varese e Presidente della Società Storica Varesina. Scrive Armocida nell'introduzione di Varese dentro: "Scegliendo fra le tante pieghe dei ricordi, la memoria rievoca impronte lasciate nella coscienza, tracce ed echi della prima età che sempre hanno accompagnato ed ancora accompagnano la vita di Luisa Castagnola. Se un artista coglie e annota la natura nei suoi schizzi, anche lo scrittore non ferma semplici appunti, ma veri piccoli e brevi disegni…".

Giuseppe ArmocidaGiuseppe Armocida

I volti della ricerca"Scrittori e artisti nel Golfo" è un piccolo e prezioso volume – di quelli che si tengono volentieri tra le mani e che si sfogliano con gusto -, una ricercata antologia che traccia sentieri di storia insubre, un ventaglio aperto di volti e di nomi, scaturito da ricerche appassionate e condotte con rigore critico. Tra gli illustri nomi citati compaiono Aldo Borlenghi, Dino Campana, Giacomo Leopardi, Vasco Pratolini, Umberto Saba. Poi gli artisti. Un rapido schizzo affianca il nome di Johann Rudolf Bühlmann, artista nato nel 1812 a Hemberg (Toggenburgo) da una semplice famiglia. Fu la città di Zurigo ad alimentare il suo talento e la sua vocazione artistica e nel 1829 egli venne assunto dal maestro-artigiano Reutlinger. Ben presto le rovine classiche di cui tutto il mondo favoleggiava e i celebri monumenti attirarono il Bühlmann nella Città Eterna. Era il 1836, tempo dei favolosi Gran Tour. Nel corso del soggiorno romano Bühlmann raccolse circa diecimila stampe che furono successivamente vendute al Politecnico Federale di Zurigo. Fu così che nacque il fondo "Graphische Sammlung". Scrive Bühlmann in una sua missiva destinata alla famiglia: "questo viaggio resterà di indubbio interesse per tutta la mia vita". Era il viaggio che lo portò a Locarno, Magadino, Lugano, Como e Milano.

Luisa Castagnola ReLuisa Castagnola Re

L'ultimo dei Romantici – Continuando a scorrere le pagine del volumetto della Castagnola Re, s'incontra anche il nome di John Ruskin, autore di "Modern Painters" (5 volumi, 1843-1860), uno degli spiriti più influenti della seconda metà dell'Ottocento in quanto a idee politiche, sociali ed artistiche. Come scrisse Kultermann: "Ruskin proseguì gli sforzi compiuti dal movimento romantico e cercò di armonizzarli con un sentimento moderno della vita. I suoi libri raggiunsero tirature elevate e Tolstoj lo definì uno dei pensatori di spicco dell'epoca. (…) A differenza della maggior parte dei critici d'arte e degli storici dell'arte, del passato come pure del presente, Ruskin scriveva rivolgendosi a tutti". Nel testo "Lettere di J. Ruskin" figurano descrizioni ticinesi, quali le rocce di Airolo, la Madonna del Sasso e un vivace ritratto di una fanciulla della Valle Maggia nel suo tipico e tradizionale costume.

Silvia VenutiSilvia Venuti

Una fucina di cultura – La Società Dante Alighieri, che opera a livello internazionale, nasce nel 1889 grazie ad un gruppo di intellettuali guidati da Giosuè Carducci e viene eretta Ente Morale con R. Decreto del 18 luglio 1893; nel 2004 è stata assimilata, per struttura e finalità, alle ONLUS. Il suo scopo primario, come recita l'articolo 1 dello Statuto sociale, è quello di "tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all'estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l'amore e il culto per la civiltà italiana". A Varese il Comitato della Società Dante Alighieri (www.ladante.it) è stato ufficialmente ricostituito il 25 febbraio 2003. Il prezioso impegno e l'attività della Società varesina ne fanno uno dei centri di diffusione di conoscenza più importanti della nostra città. Gli incontri e le attività promossi hanno il principale intento di illustrare e di comunicare gli aspetti più diversi della cultura e della nostra storia, di essere uno strumento di aggiornamento vivo e continuo, destinato a un vasto pubblico che desidera approfondire con rigore metodologico i diversi e più vari temi della conoscenza. La Società varesina, inoltre, diffonde libri e pubblicazioni, promuove conferenze e manifestazioni rivolte ad illustrare la bellezza della lingua italiana, a condividere un "distillato" di sapere capace di corrispondere ad una concezione peculiare del modo di fare cultura e di diffonderla. Davvero la cultura non è una cosa ma un modo di essere.