Massimiliana BrianzaMassimiliana Brianza

Vinti – "Un'occasione sprecata" così Massimiliana Brianza, addetta ai Servizi educativi dei Musei Civici ed ideatrice della rassegna 'Musei a Scuola' ha risposto di fronte alla semi sconfitta appena inacassata. Una battaglia persa, ma combattuta, si può dire. In effetti lo scopo di una manifestazione di questo tipo sta nella sua resa numerica. Allora diamo un pò di numeri: 408 tra enti, associazioni, sedi espositive, musei, gallerie e tourclub coinvolti. Dalla piccola realtà provinciale alla metropoli, dalla Lombardia alla Liguria, dal Piemonte al Canton Ticino. Dagli operatori esperti ai volontari, dalle agenzie di viaggio, a piccole sedi con difficoltà di raggiungimento per i non esperti del luogo. Una proposta veramente diversificata ed articolata che avrebbe dovuto far gola, oltre che agli esperti, alle tante fasce di pubblico che poi davvero scelgono come mete nei loro week end questi luoghi. Un centinaio i visitatori totali nei tre giorni d'apertura. 100 sfiorato. Certamente non un successo. Non si è stimato il numero d'affluenza della domenica, superiore alla media, ma in quella giornata gli operatori non erano più presenti e sui tavoli c'era solo il materiale informativo.

Villa BaragiolaVilla Baragiola

Cos'è mancato? – Come mai le adesioni esterne da parte degli espositori si sono quasi raddoppiate dallo scorso anno mentre i visitatori sono rimasti stabili? "Lo scopo di questa proposta è allargare l'orizzonte di mete possibili soprattutto per i percorsi didattici delle scuole, ma anche per dar voce a enti che lavorano quotidianamente in questa realtà e per far conoscere sedi rispettabilissime, ma poco frequentate a causa ad esempio della loro collocazione fuori mano" questo aveva detto la stessa Brianza intervistata durante l'apertura di Musei a Scuola 2008. Azzeccata quindi la parte di organizzazione, azzeccato il nuovo spazio richiesto: Villa Baragiola, a dispetto del Castello di Masnago, prima sede ad ospitare la rassegna lo scorso anno, ha strutturalmente una predisposizione migliore per lo svolgimento di una mini fiera come questa. Dalla percorribilità tra gli stand al raggiungimento coi mezzi, solo per sottolineare le due maggiori agevolazioni.

Ma allora dove sta l'errore? Anche la tempistica è stata modificata. Perfetto il mese di Maggio, visto che i docenti devono consegnera il piano con le uscite didattiche a giugno, prima del termine dell'anno scolastico. Forse l'errore, ma probabilmente si tratta di più cause, si può ricercare nella promozione stessa. Una maggiore pubblicità da parte dei quotidiani, delle reti locali e anche regionali a questo punto. Non si può rappresentare la Liguria, dando rilevanza assoluta all'allargamento territoriale, ma poi non dare rilevanza dovuta all'evento. Forse bisogna ampliare il tempo della promozione. Far parlare dell'evento prima e poi ribadire, a ridosso dello svolgimento, sottolineando l'assoluta gratuità e magari rimarcando i vantaggi per l'appetibile visitatore. Una valutazione finale deludente che deve stimolare ulteriormente chi di quest'evento è stato alla regia, mettendoci impegno e passione. Magari coinvolgere qualche azienda privata che sponsorizzi e allargare la promozione alle agenzie di viaggio, quelle che si occupano di organizzare tour cittadini a Varese. Non si può pretendere di allargare lo 'staff', ma almeno il bacino d'utenza, quindi scavalcare le leggi stesse della pubblicità. Chi non è informato non può recarsi all'evento. Questo è un punto su cui riflettere per ripartire.