L'ingresso del nuovo Spazio LavitL'ingresso del nuovo Spazio Lavit

Un nuovo polo – Varese si arricchisce di un nuovo spazio: per incontri culturali, per proiezioni filmiche, espositivo. Il suo simbolo è una parentesi quadra rossa. "Dà l'idea dello spazio che però non è chiuso, ma aperto, praticabile, percorribile. Una parentesi, culturale, ludica, artistica". E' un ingente progetto, ingente per investimento e per intendimenti, lo Spazio Lavit, il nuovo studio fotografico che Alberto Lavit ha progettato e creato in collaborazione con la moglie, l'architetto Anna Pedoia, in via Uberti, riqualificando una porzione delle vecchie officine Riva. Ma chiamarlo studio fotografico è appunto riduttivo.

Hi tech – Trecentometri quadri di spazio calpestabile, ferro, cemento, mattoni di cemento a vista, un soppalco di legno. All'interno una cucina per i catering, impianto audio wireless, schermo da 7 metri, illuminazione e logistica museale per ospitare esposizioni d'arte, appese ai muri una sessantina di macchinine storiche di cui il fotografo è notoriamente appassionato e cultore, un ampio parcheggio all'esterno. Non manca nulla perchè questo spazio privato possa diventare davvero un polo per ospitare le manifestazioni più svariate: dalle sfilate di moda, alle conferenze, alle mostre. 

Facce da Living – L'inaugurazione dello Spazio Lavit è prevista per sabato 13, dalle 15 alle 20. Il clou intorno alle 18, quando si aprirà ufficialmente la mostra 'Faccie da Living', una trentina di ritratti, 70×100, che Lavit ha realizzato negli ultimi anni per conto della rivista omonima. "Ritratti lavorati, posati, non rubati – spiega il fotografo – che rendono bene l'idea del mio lavoro a contatto con le persone che con molta libertà e autonomia la rivista mi consente di fotografare".