Varese – Quando i diari privati svelano …. La mostra “I tempi della pittura. Cronografia di alcune opere di Renato Guttuso dipinte a Velate: l’archivio di Nino Marcobi” che da domani, venerdì 17 giugno, si apre nelle sale del Castello di Masnago, presenta infatti aspetti inediti della carriera e della vita del Maestro di Bagheria, narrati attraverso gli “appunti” di Nino, amico e collaboratore.

Si tratta di un nutrito nucleo di manoscritti, note e aneddoti che Marcobi appuntava mentre assisteva l’amico artista nel lavoro e durante la giornata. Non solo. La preziosità di questa raccolta, che gli eredi Marcobi hanno recentemente donato al Comune di Varese si avvale anche di materiali documentari e fotografici, grazie ai quali è possibile approfondire e conoscere Guttuso uomo e artista, durante i soggiorni a Velate dove sono nate, modificate e realizzate alcune delle più importanti opere come Giocatori di scopone del 1981, il monumentale telero di Spes contra spem (1982) e Van Gogh porta l’orecchio tagliato al bordello di Arles (1978).

Le opere in mostra provengono da diverse collezioni private, dall’Archivio Marcobi e alcune (cinque) dal comodato d’uso con la Fondazione Pellin alla base della mostra del 2019. “Abbiamo richiamato alcune delle opere per farle dialogare con i documenti di Marcobi”. – ha commentato Enzo Laforgia, assessore alla cultura, aggiungendo – ” In futuro saranno organizzate altre mostre dedicate alla collezione Pellin: una per far dialogare Guttuso con Tavernari e un’altra ispirata alle esperienze artistiche del territorio che hanno incrociato Guttuso.

Il percorso della mostra si snoda attraverso sette sale dedicate e si apre con una serie di pannelli informativi sulla storia di Nino Marcobi e sul rapporto di Guttuso con Velate. Le stanze sono dedicate al paesaggio, alle donne e al tema della contestazione giovanile. Un’attenzione particolare è stata data anche a Walter Marcobi, partigiano e fratello di Nino. L’esposizione si conclude con la riproduzione di “Vucciria”, uno dei dipinti più famosi del Maestro, di cui l’archivio Marcobi è ricco di contenuti e notizie.

A tal proposito, Serena Contini, che con il nipote del Maestro Fabio Carapezza Guttuso, ha curato la mostra ha sottolineato quanto sia stato entusiasmante vagliare il materiale dell’archivio. “Abbiamo la possibilità di ricostruire per alcune opere la realizzazione giorno per giorno. – ha detto – In particolare per “Vucciria” è stata una scoperta eccezionale”.

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 20 novembre con i seguenti orari: da martedì a domenica: 9.30 – 12.30 / 14 – 18.