La Ca' Bianca a Busto (prima della demolizione)La Ca' Bianca a Busto (prima
della demolizione)

Più volte Artevarese ha lanciato appelli per salvare dalla distruzione la Ca' Bianca, edificio Liberty tra via Biancardi e Pisacane a Busto Arsizio. Si sono accolte voci autorevoli, che hanno criticato il programma edilizio. Nel frattempo gli stessi cittadini si sono mossi, con petizioni e richieste al Comune.

La demolizione.
Venerdì mattina, nonostante tutti gli sforzi, la ruspa ha dato il via alla demolizione e, a fine giornata, della Ca' Bianca sono rimaste le macerie. Estremo tentativo in prima mattinata da parte di politici e cittadini, una protesta civile in loco, ultima carta di un gioco oramai concluso.

La casa della discordia.
Voci controverse si sono levate sulla Ca'Bianca. Da una parte coloro che ne sostenevano l'autenticità, attribuendo l'edificio al primo Novecento e indicandone come costruttore l'architetto Gambini, voce importante del Liberty bustocco. Dall'altro il Comune, che considerava l'abitazione un falso degli anni Cinquanta e quindi sacrificabile. L'attribuzione al Gambini fra l'altro è confermata dallo studio dei documenti conservati presso la Biblioteca.

Le reazioni.
Sdegno in tutti i cittadini uniti per proteggere l'edificio e in particolare il Comitato per la Conservazione dell'Identità Culturale, Artistica ed Ambientale di Busto Arsizio, che però non si arrende. L'architetto Paolo Torresan ha parlato di un ulteriore approfondimento della vicenda con un probabile esposto in Procura.
Politica e polemiche a parte, c'è ancora spazio nelle nostre città per la storia?oppure il passato diventa un elemento di troppo, che spesso è più facile demolire che salvare?eppure gli edifici che dominano i centri storici delle città sono parte di un patrimonio comune, concorrono a formare quell'identità culturale di cui oggi spesso si parla. La Ca' Bianca diviene un po' il simbolo di tutto questo: la si poteva recuperare, sarebbe stato un omaggio agli anni della bella Epoque così importanti per la nostra Provincia.

Snaturare i centri storici.
La modernità corre il rischio di sventare antichi centri storici, di snaturare l'anima delle città. Di far perdere il legame fra l'uomo e l'ambiente con il quale interagisce. Una attenta gestione di programmazione territoriale potrebbe evitare tutto questo e magari anche riqualificare zone un po' dismesse.
Da una settimana la Ca' Bianca non esiste più, esce di scena. Con lei svanisce un pezzo della storia locale, si perdono per sempre le vicende delle famiglie, come i Guidi, che qui abitarono. Da oggi in poi la Ca' Bianca sarà visibile nelle foto di qualche nostalgico.