L'iconografia di San MartinoL'iconografia di San Martino

Goffredo da Bussero parla di oltre cento chiese milanesi dedicate a San Martino, escludendo cappelle ed altari. Un santo oltremodo famoso, che, come già visto in precedenza, tanto ebbe successo nel mondo contadino. La sua storia proverbiale, di carità verso il prossimo, divenne ben presto soggetto di cicli pittorici. Come accadde a Tours, la piccola località dove Martino fu sepolto: la chiesa costruita sulla tomba del santo nei secoli venne ampliata e decorata da un ciclo narrativo che raffigurava la sua vita, ciclo purtroppo non giunto fino a noi.

Ambrogio e Martino.
La lotta contro le eresie accomunò Martino a Ambrogio, potente vescovo milanese, e ciò spiega la diffusione del culto del santo francese nel milanese. Non a caso l'abside della basilica di S.Ambrogio riporta un fatto singolare: sono rappresentati i funerali di Martino a Tours, ai quali Ambrogio partecipò perché fu rapito durante la Messa come in estasi. Un fatto storicamente impossibile, perché Ambrogio muore prima di Martino, ma indicativo del legame fra i due santi.

Martino nel Varesotto.
Non oltre cento come a Milano,

Gli affreschi di Calcinate (ante restauro)Gli affreschi di Calcinate (ante restauro)

ma il Varesotto, come dice Goffredo da Bussero, vanta numerose tracce del culto del santo francese. Malnate, Schianno, Varese, un altare a Barasso. Verso sud abbiamo Vengono Superiore, Carnago e Caronno, cinque casi a Trebbia, tre nella pieve di Arcisate, tra cui Viggiù.

Martino e i luoghi elevati.
Peculiare della nostra zona è l'associazione fra il santo e i luoghi elevati: gli edifici si trovano in posizioni alte e isolate, proprio come a Viggiù.
Presso Ranco, sopra Angera si trovava un San Martino in Monte, così come anche nella stessa Angera. A Montegrino Valtravaglia, la chiesa dedicata al Santo domina sull'abitato. La spiegazione si può trovare nella natura militare di Martino, di mestiere soldato, annoverato fra i santi militari e nel rapporto con insediamenti fortificati e strategici. Secondo altri autori invece si pensa che le nuove chiese siano sorte su antichi luoghi di culto pagani ridedicate a Martino.

Iconografia.
È stato soprattutto il mantello a diventare fonte di ispirazione per artisti, soggetto di cicli narrativi: il mantello è simbolo della carità del Santo, ma anche della nobiltà del guerriero.
L'aspetto teologico si perde nel tempo e di Martino si

San Martino, chiesa di Calcinate (ante restauro)San Martino, chiesa di Calcinate
(ante restauro)

fissa l'immagine del cavaliere che dal suo destriero aiuta il povero malato. Così compare ad esempio nella famosa raffigurazione di Simone Martini nella basilica di S.Francesco d'Assisi.

Il cavaliere buono.
Nelle nostre zone, le immagini del santo, datate fra fine Quattrocento e inizio Cinquecento, sono pervase da un forte gusto cavalleresco. Ecco così l'affresco nella chiesetta di Montegrino, poi quello una volta presente sulla facciata della chiesa omonima alla Cavedra di Varese. Ancora oggi una immagine è visibile a Induno Olona, nella chiesetta di S.Pietro in Silvis; un Martino a cavallo è raffigurato nell'abside dell'oratorio di S.Ambrogio a Calcinate, in cui si avverte l'impronta del pittore varesino Galdino da Varese.

Per chiudere, una curiosità.
A Malnate, nel 1948, durante la progettazione del campanile, l'architetto Brusa pensò di porre sulla parte superiore del basamento del campanile un gruppo bronzeo raffigurante S.Martino a cavallo. Ma poi del bassorilievo, non se ne fece nulla.
Solo nel 1997 l'Amministrazione comunale donò alla chiesa un altorilievo dedicato al patrono collocandolo là dove era stato progettato.