Emilio Rizzi, La tazza dorata, 1911, Collezione privataEmilio Rizzi, La tazza dorata, 1911,
Collezione privata

La parabola creativa di Boldini & colleghi – È sicuramente la bellezza, in particolare quella femminile, il filo rosso che unisce i centoventi pezzi distribuiti nell'articolato percorso espositivo della mostra Boldini e la Belle Époque, in corso fino al 24 luglio presso la dimora settecentesca di Villa Olmo a Como. L'artista che meglio ha saputo cogliere e immortalare lo spirito effervescente di quest'epoca, beneficiando a lungo delle suggestioni estetiche e culturali di un ambiente internazionale, è stato senza dubbio Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931), soprannominato dai londinesi little italian. Accanto ad alcune notevoli opere del pittore ferrarese compaiono anche quelle di una folta schiera di artisti italiani, come Vittorio Corcos, Giuseppe De Nittis, Telemaco Signorini, Vittorio Zandomeneghi, e molti altri ancora, che con i loro microcosmi restituiscono un affascinante spaccato della borghesia del tempo. Eleganti e belle dame dell'alta società, ma anche fanciulle ritratte in occasioni meno mondane, impegnate a leggere, ricamare o a raccogliere fiori. Una carrellata di opere fatte di atmosfere cariche di sensualità e di divertimento, restituiscono attraverso soggetti, scenari e psicologie, l'essenza di una società audace e spavalda. Deliziosa La tazza dorata (1911) del cremonese Emilio Rizzi che grazie a un cromatismo "lunare", ottenuto attraverso una sapiente calibrazione di bianchi, gialli, azzurri e rosa, proietta la giovane donna in una realtà trasognata.

Capolavori inediti dall'Atelier dell'artista – Alla fine dell'Ottocento la fama di ritrattista di Boldini ha varcato i confini del continente europeo e i suoi ritratti sono il nuovo "oggetto" del desiderio borghese, in grado di

Giovanni Boldini, L'attrice Jane Renouardt, BotteganticaGiovanni Boldini, L'attrice Jane
Renouardt, Bottegantica

cogliere l'irrequietezza di questa nuova classe sociale con una pennellata moderna e sempre più veloce. Delle vere e proprie "sciabolate" di colore che agguantano le figure astraendole dal tempo. Ma se si vuole scoprire un Boldini inedito, e sicuramente più "intimo" di quello proposto nell'ampia rassegna comasca, non bisogna perdere la mostra ospitata da Bottegantica, galleria milanese specializzata nella pittura italiana della seconda metà dell'800 e del primo ‘900. In esposizione alcuni importanti capolavori provenienti dall'Atelier di boulevard Berthier, che la moglie dell'artista, Emilia Cadorna, ha nel tempo custodito e minuziosamente catalogato. Dipinti a olio, acquerelli, disegni e incisioni ne esaltano il singolare virtuosismo tecnico: nervoso e carico di una vitalità che anima le linee sfaldando totalmente l'ambientazione. Tra le opere più belle dedicate alla sua schiera di "divine" il ritratto dell'attrice Jeanne Renouardt, effigiata in un elegante abito nero che sembra sciogliersi e fondersi con lo sfondo appena abbozzato. Un evidente scarto dalle prime opere. Basta guardare la Berthe che cuce in giardino (1874), più vicina ad un Antonio Mancini nell'esuberante affastellamento dei piccoli e decisi tocchi di colore.

Nonostante l'esposizione di Villa Olmo meriti sicuramente una visita, molte delle opere esposte sono già state largamente presentate in diverse mostre e musei sparsi tra il nord e il centro Italia. La nostra menzione d'onore va quindi alla galleria Bottegantica che, senza tante pretese e con una sessantina di pezzi per lo più inediti, ricostruisce e documenta un capitolo particolarmente aureo della vita del maestro ferrarese: quello della "dolce vita" francese. Nessuno dopo di lui ha saputo mostrare così bene il lato fresco e modaiolo, ma anche sensuale e un po' torbido, dell'high society parigina.

Boldini e La Belle Époque
fino al 24 luglio 2011
Villa Olmo
via Cantoni 1, Como
Ingresso: intero: 10 €; ridotto: 8 €

Giovanni Boldini. Capolavori e opere inedite dall'Atelier dell'artista
fino al 28 maggio 2011
Galleria Bottegantica
via Manzoni 45, Milano
Ingresso libero