Vincenzo Piazza, Finestre. Foto Sebastiano Carsana

Lugano – Con la personale di Vincenzo Piazza nel Porticato della Biblioteca Salita dei Frati riprende la stagione espositiva dell’Associazione Amici dell’Atelier Calcografico (AAAC) di Novazzano. La mostra, intitolata “Tra le Righe. Incisioni di Vincenzo Piazza” si inaugura domani (25 marzo), alle 17.30.

Il titolo della mostra fa riferimento al modo in cui Piazza si accosta ai testi, interpretandoli con le sue acqueforti, per edizioni a tiratura limitata realizzate in proprio e con editori d’arte. fornendo una chiave di lettura importante per la comprensione delle sue opere. Tutto, infatti, è espresso con rigorosa adesione alla forma degli ambienti, degli arredi, degli oggetti, ma nonostante la figura umana sia quasi sempre sottintesa, la lettura non può limitarsi al riconoscimento delle forme inanimate poiché la presenza del sentimento umano, in un modo o in un altro, non può mai essere esclusa. Tra le righe è ciò che si intuisce come sottinteso in un testo, in un discorso, in un racconto, ed è proprio attraverso molte narrazioni per immagini che Vincenzo Piazza ci conduce grazie a composizioni pregnanti e nello stesso tempo cariche di mistero.

In mostra cartelle, plaquettes e fogli di grafica libera che ne sintetizzano il percorso artistico focalizzando l’aspetto fantastico della sua produzione. pregevoli edizioni di stampa d’artista dal 1998 ad oggi e una trentina di acqueforti realizzate dall’anno 1993 al 2017, nonché l’eccellente lastra acquistata dall’AAAC per i propri soci e per le Istituzioni che hanno cura della conservazione dell’intero patrimonio dell’Associazione.

Vincenzo Piazza, La casa tra gli aranci. Foto Sebastiano Carsana

L’artista unisce una grande padronanza del disegno e della tecnica incisoria con una estrema versatilità espressiva contraddistinta da chiaroscuri resi con segno lineare breve o puntinato. A queste caratteristiche accosta una sapiente definizione della luce, emergente dall’elaborazione chiaroscurale che è il bianco del foglio sublimato dalle molte tonalità di nero. I soggetti sono sempre in bilico tra una visione figurativa impregnata di classicismo e atmosfere surreali o addirittura fantastiche.

Ambientazioni naturali o architettoniche compongono visioni fortemente caratterizzate dal contrasto di ombre e luce, dove quest’ultima ha spesso una valenza superiore nel contrappunto con l’ambiente, gli arredi e gli oggetti rappresentati. Il cielo, il mare, gli alberi compenetrati da porte e finestre, a loro volta attraversati da raggi luminosi di delicata o straordinaria potenza. I borghi e gli edifici storici immersi in atmosfere crepuscolari o notturne, le stanze con oggetti e arredi in dialogo aperto tra loro, le porte e le numerose finestre aperte verso il cosmo e la luce del sole o della luna.

L’aria e il vento che sono spesso chiaramente percettibili  grazie al sapiente accordo tra il disegno delle forme e la resa chiaroscurale. Ogni opera va letta come una particolare narrazione, dove gli elementi sono in parte espressi e in parte sottintesi, permettendo a ogni fruitore appassionato di percorrere un itinerario che va dalla percezione visiva e dell’apprezzamento della tecnica alla dimensione poetica.

Vincenzo Piazza, Buriana, Foto Sebastiano Carsana

La mostra sarà visitabile sino al 13 maggio nei seguenti orari: mercoledì, giovedì e venerdì: 14 – 18; sabato 9 – 12. Entrata gratuita.

In concomitanza con l’esposizione, martedì 9 maggio, alle 18, Gianstefano Galli, già  docente di tecniche della stampa d’arte al Centro Scolastico per le Industrie Artistiche (CSIA) a Lugano, terrà nella sala di lettura della Biblioteca Salita dei Frati, nell’ambito del ciclo “La grande avventura” organizzato dalla BSF, una conferenza dedicata all’acquaforte, tecnica prediletta da Vincenzo Piazza.

Nota biografica
Vincenzo Piazza è nato a Catania il 30 marzo 1959. Si accosta alla pittura da adolescente e dopo un periodo di inattività ritrova l’interesse nei primi anni ’80 privilegiando l’esercizio del disegno. Compie gli studi universitari a Palermo conseguendo la laurea in Architettura nel 1983. L’avvio
dell’attività artistica è segnato dall’interesse verso le tecniche dell’incisione che inizia a praticare nel 1985, anno a cui risale la prima delle numerose mostre collettive in varie città italiane ed estere.
Frequenta quindi i corsi di calcografia e litografia presso l’Accademia Raffaello di Urbino e nel 1987 la sua prima personale viene allestita dalla Galleria Tasso di Bergamo. Collabora con diversi editori illustrando copertine di libri ed edizioni d’arte. Dal 1995 si dedica anche gli ex libris. Articoli sulla sua attività sono apparsi nelle principali riviste di settore. È presente in collezioni pubbliche; nel 2010 alcune sue acqueforti sono state acquisite dal gabinetto delle stampe e dei disegni della Pinacoteca Albertina di Vienna e nel 2014 una selezione di ex libris e plaquettes è entrata a far parte della collezione del Kunstmuseum & Exlibrissamling di Frederikshavn. Dopo essersi dedicato esclusivamente all’espressione in bianco e nero del disegno e dell’incisione, a quarant’anni riscopre il senso del colore prediligendo la tecnica del pastello cretoso e riprendendo anche a dipingere.