Antonio PizzolanteAntonio Pizzolante

Uomo del sud – Sono stanze senza tempo, quelle che inscena da tempo lo scultore Antonio Pizzolante; intimi e raccolti luoghi dove trattenere la ciclità di esperienze metastoriche così come individuali, per tratterne la dispersione, conservarne e distillarne il succo prezioso di legami che l'artista, uomo profondo del sud, avverte tuttora con la sua terra, la sua cultura d'origine. Tra gli ultimi a dire la sua parola, nel computo del progetto dei festeggiamenti per il trentennale dei Liberi Artisti della Provincia di Varese, a meno di un mese dalla grande mostra collettiva prevista a Gallarate, Antonio Pizzolante espone nella sua Laveno, affacciandosi negli spazi prestigiosi del Museo di Cerro di Laveno e in quelli istituzionali di Villa Frua, i lavori dei suoi ultimi periodo, tra ceramiche e sculture.

Il mare di Omero – Da sempre, lo scultore nativo di Castrignano del Capo nei pressi di Lecce, ha dentro di sé una cifra che attinge nei segni del mito, nella lingua di una certa arcaicità, sorretta da un preciso armamentario e da un investimento simbolico; quasi una nostaglia se non ci fosse, comunque, una precisa scommessa: "Occorre conoscere, sentire la storia propria e la storia collettiva dietro e dentro di sé, per lavorarare sul futuro", spiega lo scultore. Ma di nostalgia a tutti gli effetti si tratta, quando parla del mare nostrum, che dalle sue parti può conservare ancora quelle sfumature tra il blu, l'indaco, o il porpora di cui già cantava Omero. Di

Assorto nel bluoltremareAssorto nel bluoltremare

promontori spazzati dal vento, su cui si ergono come polene, architetture votive, care agli dei, testimonianze solitarie di una civiltà che ancora impregna la modestia di oggi, di quella predisposizione all'armonia e alla bellezza che rimane tra le righe e nei cromosomi, nel lavorare con gli spazi. "Una memoria delle mie situazioni, una memoria di situazioni archetipiche". Della stessa scultura , ad esempio, nel reiterare un colore specifico, il rosa di Verona, ad esempio.

Tra Bisanzio e Magna Grecia
– "La stessa ceramica – continua Pizzolante – è anch'essa fortemente dentro quella storia millenaria. Ecco perché all'interno del Museo della Terraglia d Cerro porterò solo opere in questo materiale, perché è lui stesso depositario di una eredità". A Cerro ci saranno 8 opere, in refrattario, su cui l'artista dispone a freddo il colore il blu cobalto in particolare; una procedura che "mi consente di controllare al meglio il risultato del connubio tra la scabrosità della materie e la rispondenza delle valenze cromatiche". Questioni epidermiche, infine. Il problema della superficie levigata, raffinata, un altro retaggio della cultura che attraversa Bisanzio e la Magna Grecia e arriva dritta all'oggi senza poterne attingere, se non con rimpianto consapevole, la perfezione.

Oltreconfine
– La mostra di Antonio Pizzolante, oltre che nell'ambito del Trentennale dei Liberi Artisti, rientra nell'iniziativa "Fai il pieno di cultura. Incontri e spettacoli in luoghi straordinari", ed è un ricco anticipo di una ulteriore rassegna a prevalenza di opere scultoree, che porterà lo stesso nome "Stanze senza tempo", presso lo Spazio d'Arte Stellanove di Mendrisio a partire dall'8 di giugno.

Antronio Pizzolante. Stanze senza tempo
Museo Internazionale Design Ceramico – Civica raccolta di terraglia – Palazzo Perabò – Cerro di Laveno
dal 17 maggio al 14 settembre
inaugurazione sabato 17 maggio ore 17
orari: martedì, mercoledì e giovedì 14.30-17.30; venerdì, sabato e domenica 10-12/14.30-17.30
Nei mesi di luglio e agosto 15.30-18.30

Villa Frua – Laveno
dal 17 maggio al 2 giugno
orari: apertura uffici