A comporre la personale dell'artista scozzese Oliver Osborne concorrono una serie di dipinti e di immagini recuperate da fonti di differente natura (il comunicato stampa non specifica quali siano le fonti) messe in atto utilizzando tecniche quali olio, acrilico, serigrafia.
"The Neck", traduzione letterale Il Collo, è il titolo della mostra e dovrebbe essere la chiave di lettura o per lo meno l'indizio dal quale muoversi per la comprensione del contesto espositivo.
Letto il comunicato stampa dove si spiega di come "Il collo connette la testa al corpo e può essere visto come una rappresentazione del gap tra la razionalità e l'emozione", e osservata l'esposizione, la conclusione è che ci si trova di fronte a un caso dove con le parole si tenta di giustificare l'ingiustificabile.
Se non lo avessero spiegato mai saremmo arrivati a conoscenza del fatto che il collo connette la testa al corpo.
Passiamo alla mostra e divertiamoci a vedere il tutto ironicamente (forse).
Nello spazio d'ingresso, sul lato inferiore di una grande tela bianca, un uomo delle caverne, disegnato coi tratti da cartone animato, trascina sconsolato la sua clava, di fronte un minuscolo vaso arancione, mentre a lato un piccolo olio raffigura il parziale di alcune foglie. Nella sala successiva su un'unica parete il ventre di una donna gravida.
Il controcanto è affidato all'alternanza di grandi monocromie nere e bianche dove su queste appaiono la testa di un cane e quella di un uomo.
Oliver Osborne, è nato nel 1985 a Edimburgo, vive e lavora a Berlino, ha studiato al Chelsea College of Art, si è diplomato alla Royal Academy Schools di Londra.
A questo punto è chi sino a qui ha scritto ad avere capito niente (forse).

Info.
Oliver Osborne – "The Neck"

Milano – Giò Marconi, Via A. Tadino 20
Fino al 23 luglio
Orario: lunedì-venerdì 11-19