Flamio Gualdoni ai microfoni di ArtevareseFlamio Gualdoni ai microfoni
di Artevarese

Un ventaglio cronologico – "La mostra aperta a Villa Recalcati getta maggior luce, pur non potendosi definire un'antologica, sul quel fatidico 1958, nel quale termina, così si può dire, la fascinazione di Vittorio Tavernari per l'astrazione". Flaminio Gualdoni "conduce il basso continuo" che si ascolta nella Puntata Speciale di Artevarese, dedicata alla mostra in corso nella sede della Provincia. 
"Ben inteso – prosegue – che per Tavernari astrarre significava fondamentalmente ritrovare le forme e le movenze di un organismo vivente nella forma pura. Tavernari viene dalla figura e al figurare ritorna, secondo le mille variazioni dell'uso di differenti materiali: dall'antichissimo legno al moderno cemento. Tornare alla figurazione voleva dire ritrovare il passo genetico, la formatività ovvero la spinta interna della materia a formarsi. Così l'autore lavora sulla superficie, su quell'idea che il volume della scultura si frantumi e frani in un puro rapporto tra luce e superficie. Ecco che la figura femminile diviene forma per eccellenza".

La scultura etica – Nella mostra, inoltre, la scultura viene vista come forma etica, slegata dal consumo esclusivamente privato, espressione, al contrario, di una realizzazione collettiva e pubblica. "Per Tavernari è un'intera comunità a specchiarsi e a confrontarsi con l'opera e a riconoscersi in essa", specifica Gualdoni.

Figura femminile acefala, 1958, gessoFigura femminile acefala, 1958, gesso

Voce di figlia – "I Cieli sono, in un certo senso, l'apice dello sviluppo dell'arte di Tavernari anche in relazione allo sbarco lunare del '69. E le piccole figurette che si stagliano contro il fondo metallico vogliono esprimere il rapporto e il dialogo tra l'Uomo, la natura, il mistero della creazione e dell'universo". Carla Tavernari commenta con queste parole la rassegna che propone  anche una bellissima exclave a Taino dedicata al disegno.

"Tavernari non è una figura che il mercato abbia privilegiato, non risuona nelle orecchie del grande pubblico o del curatore distratto. Ma non è colpa di Tavernari". Sorride sarcastico Gualdoni nel ricordare come il grande maestro, scomparso nel 1987, sia del tutto dimenticato nel nuovo Museo del Novecento a Milano.

Da segnalare che le prossime puntate di Artevarese, dopo la pausa estiva, saranno incentrate proprio sulle opere di Tavernari visibili a Varese e non solo.

Vittorio Tavernari. Sculture
Villa Recalcati, Varese
Dall'11 giugno al 28 agosto 2011
Orari: martedì-venerdì, dalle 15.00 alle 19.00; sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00
A cura di Flaminio Gualdoni