Marilena Lualdi Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/marilena-lualdi/ L'arte della provincia di Varese. Fri, 08 Mar 2019 10:09:03 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.4 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Marilena Lualdi Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/marilena-lualdi/ 32 32 Liala e le sue donne, mai scontate https://www.artevarese.com/liala-e-le-sue-donne-mai-scontate/ https://www.artevarese.com/liala-e-le-sue-donne-mai-scontate/#respond Fri, 08 Mar 2019 09:40:40 +0000 https://www.artevarese.com/?p=49586 DI MARILENA LUALDI Vago sulle strade impolverate di cronaca e sogni: il mio scrittore preferito è una donna, che li sa impastare anche a duro prezzo. Elsa Morante. Quand’ero ragazza, divoravo tutto e ogni volta che finivo la scorta di libri, mi insinuavo tra quelli di mia madre. C’era un filo che li avvolgeva e […]

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DI MARILENA LUALDI


Vago sulle strade impolverate di cronaca e sogni: il mio scrittore preferito è una donna, che li sa impastare anche a duro prezzo. Elsa Morante. Quand’ero ragazza, divoravo tutto e ogni volta che finivo la scorta di libri, mi insinuavo tra quelli di mia madre. C’era un filo che li avvolgeva e aveva una pronuncia morbida: Liala. 

Allora, da giovane carica di ribellione, vedevo ciò che portava indietro, a tempi, usi, scenari che non mi appartenevano. Dopo tanti anni, li ho ripresi in mano e vi ho scorto deliziosi contrasti, la forza del valore o della convenzione e quella dell’osare che
si sfidano e poi fanno la pace
. Ho scelto dieci frasi tra le tante, che mi fanno sorridere, sognare, anche scuotere il capo o mormorare grazie. 

1 – Non fatemi troppi complimenti. Mi annoiano. 

(Dormire e non sognare) – Indipendente
A volte le donne fanno fatica ad accettare i complimenti, quasi quanto li cercano. Questa è invece una battuta che ha un suono sfacciato. Una dichiarazione di indipendenza dal giudizio altrui, che può essere un tentativo di protezione, ma qui suona così sincera. 

2 – Un giorno vedrai. Si partirà dalla Malpensa dicendo alla moglie che si fa una corsa d’affari a New York. Ma che la sera saremo di ritorno a casa. 

(Il sole se tramonta può tornare) – Profetica Malpensa c’è già, intendiamoci. Ma questa battuta ha il sapore profetico. Mi ricorda il mio stupore bambino, quando oggi sento che uno di noi porta con sé la sola ventiquattrore per andare in Cina. I 

viaggi accorciati, tutto così veloce: per una donna che già varcava i confini dell’aria, tutto questo era così vero, in anticipo. 

3 – Chi sa perché talvolta gli uomini esitano nelle azioni più semplici! Quali azioni?

Ma… quella del matrimonio, per esempio. 

(Il pianoro delle ginestre) – Disarmante
Una frase tanto ingenua quanto irresistibile. Prima offre un sorriso un po’ stupito sulle complicazioni degli uomini, proprio coloro
che accusano le donne dello stesso “difetto”. Poi offre come azione semplice, una delle più delicate della vita. E quasi quasi ti convince. 

4 – Ogni cuore ha il suo nido 

(Farandola di cuori) – Fiduciosa
Una dichiarazione d’amore più grande anche di quella di due persone, un’offerta di fiducia nella vita. Che viene definita un gioco, in cui si alterna il sorriso alle lacrime. 

5 Cerchi la tua lampada da accendere, non la puoi trovare qui. 

(Riaccendi la tua lampada, Gipsy) – Generosa
L’amore è spesso generoso nei romanzi di Liala. Anche quando la gelosia sembra prevalere, talvolta si incontrano delle grandi rinunce. Come se più forte di quell’amore per una persona, ce ne sia uno universale. 

6 – Nulla, c’è. Ed è forse per questo che mi sento infelice. 

(La meravigliosa infedele) – Attuale
Questa frase mi riporta a un romanzo terribile e bellissimo, per il suo titolo apodittico, più che per la sua trama. Infelicità senza desideri, di Peter Handke. 

7 – La ricordava, quella luna 

(Riverberi lontani) – Evocativo
Questa è una delle descrizioni più suggestive che porto a casa dalle mie letture. Dalle persiane, salde e ben chiuse, non entra il minimo riflesso di luna, ma la protagonista la vede ugualmente. Perché la ricorda. Una risposta placida, come la luna che spesso si affaccia, gioca e sembra sognare tra le pagine di Liala. 

8 – Tuttavia il tempo passò, come sempre 

(Le briglie d’oro) – Carezzevole
Le storie di Liala attraversano la vita e l’anima, sono scavate da passioni e dolori profondi. Insuperabili, inconsolabili. Poi ricevono una carezza come questa: la consapevolezza che su quella notte senza sonno tornerà il giorno. Che su quel giorno dove respirare fa male, scenderà il riposo della notte. 

9 C’è in me l’ansia di arrivare, di ottenere, per poter dare 

(Tempesta sul lago) – Ammirevole
Una grande dichiarazione di generosità di un personaggio di Liala, come un’autoanalisi che sa avvincere e quasi contagiare. 

10 – Era nato per volare, sulla terra i piedi gli pesavano 

(La compagna velata) – Impeccabile
Il mondo di Liala è anche tra le nubi, ha i colori delle uniformi, come sappiamo, ma il loro fascino ne avvolge uno ancora più dirompente. Impeccabile questa descrizione di un pilota, e della sua passione.

IL TITOLO

Di ricordi si muore – Implacabile
Questo è un titolo, uno di quelli che mia madre mi ha sempre citato. Ma di più, un’avvertenza. Un monito, che nella mia terra ha anche suggestivi termini capaci di avvolgerlo. Come la picondria, quel malanno indescrivibile: non solo magone, un dispiacere che gradualmente plasma insieme carne e anima, tanto che alla fine non sai più se sia iniziato dalla prima o dalla seconda. E i ricordi sono suo cibo irresistibile.

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La Giobia brucia anche a fumetti https://www.artevarese.com/la-giobia/ https://www.artevarese.com/la-giobia/#respond Wed, 30 Jan 2019 17:49:53 +0000 https://www.artevarese.com/?p=49070 di Marilena Lualdi La Giöbia questa conosciuta. L’ultimo giovedì di gennaio è una festa potente a Busto Arsizio, in cui le piazze e le vie (come un tempo anche i cortili, consuetudine di cui resiste qualche straccia) si popolano di colori e fantasia grazie al fantoccio. Ogni Giöbia creata da associazioni, scuole, gruppi e singole […]

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di Marilena Lualdi

La Giöbia questa conosciuta. L’ultimo giovedì di gennaio è una festa potente a Busto Arsizio, in cui le piazze e le vie (come un tempo anche i cortili, consuetudine di cui resiste qualche straccia) si popolano di colori e fantasia grazie al fantoccio. Ogni Giöbia creata da associazioni, scuole, gruppi e singole persone ha un proprio volto, un proprio significato, perché incarna ciò che si vuole cancellare, allontanare dall’anno trascorso. E a seconda di come si leveranno le fiamme, si apprenderà se il rito è andato bene e sarà un anno positivo oppure no.
Questa festa è lombarda, profuma di terra e tradizioni della nostra regione. Ma nella Busto industriale e post industriale, quinta città della Lombardia, ha mantenuto una freschezza e un coinvolgimento sorprendenti.
Quest’anno la festa sarà il 31 gennaio e si rinnovano i numerosi appuntamenti in tutti i quartieri, anche se poi il falò principale sarà in via Einaudi alle ore 19. Con il sindaco e i responsabili delle associazioni che accenderanno il rogo e una folla di bambini e adulti a osservare l’evento con trepidazione.
L’associazione B300 due anni fa ha lanciato anche il fumetto “Missione Giöbia” per la collana iTablet per raccontare in modo innovativo ai più giovani questa tradizione. Attraverso l’incontro in aula tra una bimba scozzese e un suo compagno bustocco, e con protagonista speciale anche Ginetto (guest star Ginetto Grilli, il cantore di Busto e Sacconago). In campo personaggi nuovi come Ul Kativu e la Giöbina.
Descritte anche le ricette: piatto portante riso e luganega. Ma spunta pure un dolce ritrovato, che ora va a mille: le mele della Giöbia della pasticceria Oscar.


LA GIOBIA SI CALMA COL RISOTTO

Nel periodo più freddo dell’anno il rogo propiziatorio scaccia via l’inverno e il buio per lasciare il posto al risveglio primaverile, allontanando tutti i guai dell’anno passato.
 La tradizione vuole anche che le famiglie bustocche accompagnino la festa del “dì scenèn” con una robusta cena a base di uno dei piatti popolari della cucina bustocca, il risotu cunt’ a lüganiga. La leggenda dice infatti che le donne che temevano il giudizio della Giöbia e volevano ingraziarsela, la prendevano per la gola preparando il risotto di cui era ghiottissima. Così Anteo (il professor Bruno Grampa) ne “Il Mistero della Giöbia”: “Col risotto la Giöbia assaggia, controlla, si calma e passa via; ma se il camino non fuma e il profumo non si sente, succedono i guai. A chi tocca purtroppo è un bello spavento. Le donne lo sanno e, verso mezzanotte, son pronte con tutti gli ingredienti”.
Nel rispetto dell’antico rito, come indicato anche dalle associazioni che si occupano di salvaguardare e valorizzare le tradizioni cittadine, l’Amministrazione comunale, l’Ascom, il Distretto del Commercio, il Comitato Commercianti Centro Cittadino, in collaborazione con la Gastronomia Crespi e il Panificio Colombo, inviteranno anche quest’anno i bustocchi a gustare un fumante piatto di risotto con la luganiga in piazza San Giovanni.
 Il piatto sarà accompagnato da un bicchiere di vino rosso e dal dolce tipico del periodo invernale, le chiacchiere: l’appuntamento per la degustazione (per ogni porzione di risotto verrà chiesto il pagamento di almeno due Euro e di un Euro per il vino) è fissato alle ore 19.30, subito dopo il falò delle Giöbie in programma nel parcheggio di via Einaudi alle ore 19.
Ascom propone un’iniziativa di promozione dei prodotti tipici del territorio, dal titolo “la Giobia aumenta il valore dei tuoi acquisti”: fino al 2 febbraio chi acquisterà nei negozi aderenti all’iniziativa almeno 500 gr di bruscitti, luganega e biancostato riceverà un abbuono del 20 per cento in merce.
 In omaggio la ricetta originale per la preparazione dei bruscitti, messa a disposizione dal Magistero dei bruscitti.

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