di Marilena Lualdi

La Giöbia questa conosciuta. L’ultimo giovedì di gennaio è una festa potente a Busto Arsizio, in cui le piazze e le vie (come un tempo anche i cortili, consuetudine di cui resiste qualche straccia) si popolano di colori e fantasia grazie al fantoccio. Ogni Giöbia creata da associazioni, scuole, gruppi e singole persone ha un proprio volto, un proprio significato, perché incarna ciò che si vuole cancellare, allontanare dall’anno trascorso. E a seconda di come si leveranno le fiamme, si apprenderà se il rito è andato bene e sarà un anno positivo oppure no.
Questa festa è lombarda, profuma di terra e tradizioni della nostra regione. Ma nella Busto industriale e post industriale, quinta città della Lombardia, ha mantenuto una freschezza e un coinvolgimento sorprendenti.
Quest’anno la festa sarà il 31 gennaio e si rinnovano i numerosi appuntamenti in tutti i quartieri, anche se poi il falò principale sarà in via Einaudi alle ore 19. Con il sindaco e i responsabili delle associazioni che accenderanno il rogo e una folla di bambini e adulti a osservare l’evento con trepidazione.
L’associazione B300 due anni fa ha lanciato anche il fumetto “Missione Giöbia” per la collana iTablet per raccontare in modo innovativo ai più giovani questa tradizione. Attraverso l’incontro in aula tra una bimba scozzese e un suo compagno bustocco, e con protagonista speciale anche Ginetto (guest star Ginetto Grilli, il cantore di Busto e Sacconago). In campo personaggi nuovi come Ul Kativu e la Giöbina.
Descritte anche le ricette: piatto portante riso e luganega. Ma spunta pure un dolce ritrovato, che ora va a mille: le mele della Giöbia della pasticceria Oscar.


LA GIOBIA SI CALMA COL RISOTTO

Nel periodo più freddo dell’anno il rogo propiziatorio scaccia via l’inverno e il buio per lasciare il posto al risveglio primaverile, allontanando tutti i guai dell’anno passato.
 La tradizione vuole anche che le famiglie bustocche accompagnino la festa del “dì scenèn” con una robusta cena a base di uno dei piatti popolari della cucina bustocca, il risotu cunt’ a lüganiga. La leggenda dice infatti che le donne che temevano il giudizio della Giöbia e volevano ingraziarsela, la prendevano per la gola preparando il risotto di cui era ghiottissima. Così Anteo (il professor Bruno Grampa) ne “Il Mistero della Giöbia”: “Col risotto la Giöbia assaggia, controlla, si calma e passa via; ma se il camino non fuma e il profumo non si sente, succedono i guai. A chi tocca purtroppo è un bello spavento. Le donne lo sanno e, verso mezzanotte, son pronte con tutti gli ingredienti”.
Nel rispetto dell’antico rito, come indicato anche dalle associazioni che si occupano di salvaguardare e valorizzare le tradizioni cittadine, l’Amministrazione comunale, l’Ascom, il Distretto del Commercio, il Comitato Commercianti Centro Cittadino, in collaborazione con la Gastronomia Crespi e il Panificio Colombo, inviteranno anche quest’anno i bustocchi a gustare un fumante piatto di risotto con la luganiga in piazza San Giovanni.
 Il piatto sarà accompagnato da un bicchiere di vino rosso e dal dolce tipico del periodo invernale, le chiacchiere: l’appuntamento per la degustazione (per ogni porzione di risotto verrà chiesto il pagamento di almeno due Euro e di un Euro per il vino) è fissato alle ore 19.30, subito dopo il falò delle Giöbie in programma nel parcheggio di via Einaudi alle ore 19.
Ascom propone un’iniziativa di promozione dei prodotti tipici del territorio, dal titolo “la Giobia aumenta il valore dei tuoi acquisti”: fino al 2 febbraio chi acquisterà nei negozi aderenti all’iniziativa almeno 500 gr di bruscitti, luganega e biancostato riceverà un abbuono del 20 per cento in merce.
 In omaggio la ricetta originale per la preparazione dei bruscitti, messa a disposizione dal Magistero dei bruscitti.