DI MARILENA LUALDI


Vago sulle strade impolverate di cronaca e sogni: il mio scrittore preferito è una donna, che li sa impastare anche a duro prezzo. Elsa Morante. Quand’ero ragazza, divoravo tutto e ogni volta che finivo la scorta di libri, mi insinuavo tra quelli di mia madre. C’era un filo che li avvolgeva e aveva una pronuncia morbida: Liala. 

Allora, da giovane carica di ribellione, vedevo ciò che portava indietro, a tempi, usi, scenari che non mi appartenevano. Dopo tanti anni, li ho ripresi in mano e vi ho scorto deliziosi contrasti, la forza del valore o della convenzione e quella dell’osare che
si sfidano e poi fanno la pace
. Ho scelto dieci frasi tra le tante, che mi fanno sorridere, sognare, anche scuotere il capo o mormorare grazie. 

1 – Non fatemi troppi complimenti. Mi annoiano. 

(Dormire e non sognare) – Indipendente
A volte le donne fanno fatica ad accettare i complimenti, quasi quanto li cercano. Questa è invece una battuta che ha un suono sfacciato. Una dichiarazione di indipendenza dal giudizio altrui, che può essere un tentativo di protezione, ma qui suona così sincera. 

2 – Un giorno vedrai. Si partirà dalla Malpensa dicendo alla moglie che si fa una corsa d’affari a New York. Ma che la sera saremo di ritorno a casa. 

(Il sole se tramonta può tornare) – Profetica Malpensa c’è già, intendiamoci. Ma questa battuta ha il sapore profetico. Mi ricorda il mio stupore bambino, quando oggi sento che uno di noi porta con sé la sola ventiquattrore per andare in Cina. I 

viaggi accorciati, tutto così veloce: per una donna che già varcava i confini dell’aria, tutto questo era così vero, in anticipo. 

3 – Chi sa perché talvolta gli uomini esitano nelle azioni più semplici! Quali azioni?

Ma… quella del matrimonio, per esempio. 

(Il pianoro delle ginestre) – Disarmante
Una frase tanto ingenua quanto irresistibile. Prima offre un sorriso un po’ stupito sulle complicazioni degli uomini, proprio coloro
che accusano le donne dello stesso “difetto”. Poi offre come azione semplice, una delle più delicate della vita. E quasi quasi ti convince. 

4 – Ogni cuore ha il suo nido 

(Farandola di cuori) – Fiduciosa
Una dichiarazione d’amore più grande anche di quella di due persone, un’offerta di fiducia nella vita. Che viene definita un gioco, in cui si alterna il sorriso alle lacrime. 

5 Cerchi la tua lampada da accendere, non la puoi trovare qui. 

(Riaccendi la tua lampada, Gipsy) – Generosa
L’amore è spesso generoso nei romanzi di Liala. Anche quando la gelosia sembra prevalere, talvolta si incontrano delle grandi rinunce. Come se più forte di quell’amore per una persona, ce ne sia uno universale. 

6 – Nulla, c’è. Ed è forse per questo che mi sento infelice. 

(La meravigliosa infedele) – Attuale
Questa frase mi riporta a un romanzo terribile e bellissimo, per il suo titolo apodittico, più che per la sua trama. Infelicità senza desideri, di Peter Handke. 

7 – La ricordava, quella luna 

(Riverberi lontani) – Evocativo
Questa è una delle descrizioni più suggestive che porto a casa dalle mie letture. Dalle persiane, salde e ben chiuse, non entra il minimo riflesso di luna, ma la protagonista la vede ugualmente. Perché la ricorda. Una risposta placida, come la luna che spesso si affaccia, gioca e sembra sognare tra le pagine di Liala. 

8 – Tuttavia il tempo passò, come sempre 

(Le briglie d’oro) – Carezzevole
Le storie di Liala attraversano la vita e l’anima, sono scavate da passioni e dolori profondi. Insuperabili, inconsolabili. Poi ricevono una carezza come questa: la consapevolezza che su quella notte senza sonno tornerà il giorno. Che su quel giorno dove respirare fa male, scenderà il riposo della notte. 

9 C’è in me l’ansia di arrivare, di ottenere, per poter dare 

(Tempesta sul lago) – Ammirevole
Una grande dichiarazione di generosità di un personaggio di Liala, come un’autoanalisi che sa avvincere e quasi contagiare. 

10 – Era nato per volare, sulla terra i piedi gli pesavano 

(La compagna velata) – Impeccabile
Il mondo di Liala è anche tra le nubi, ha i colori delle uniformi, come sappiamo, ma il loro fascino ne avvolge uno ancora più dirompente. Impeccabile questa descrizione di un pilota, e della sua passione.

IL TITOLO

Di ricordi si muore – Implacabile
Questo è un titolo, uno di quelli che mia madre mi ha sempre citato. Ma di più, un’avvertenza. Un monito, che nella mia terra ha anche suggestivi termini capaci di avvolgerlo. Come la picondria, quel malanno indescrivibile: non solo magone, un dispiacere che gradualmente plasma insieme carne e anima, tanto che alla fine non sai più se sia iniziato dalla prima o dalla seconda. E i ricordi sono suo cibo irresistibile.