Mostra collettiva allo Spazio Danseei di Olgiate OlonaMostra collettiva allo Spazio Danseei di
Olgiate Olona

Ancora un appuntamento con l'arte contemporanea allo Spazio Danseei di Fermo Stucchi, ancora un perfetto ed armonico connubio con la musica e con l'approfondimento filosofico e letterario.
Così, torna l'appuntamento con "Suono e Segno", rassegna di musica contemporanea promossa dallo Spazio Danseei di Olgiate Olona.
La manifestazione di quest'anno si inserisce nel programma delle iniziative organizzate dallo Spazio Danseei per celebrare il decimo anniversario di attività, dedicate allo scrittore giapponese Natsume Soseki (1867-1916).

Dal 21 settembre al 5 ottobre, ogni venerdì sera, a riecheggiare nel suggestivo Teatrino di Villa Gonzaga saranno le note di alcuni tra i più famosi compositori del Sol Levante (T. Ichiyanagi, M. Shinoara, Y. Takahashi, F.Gardella, I. Yun, Toru Takemitsu, Shigeru Kaono, Kohei Kondo, Ryuiji Sakamoto, Malika Kischino, Yoshifumi Tanaka, Reiko Morohashi) eseguite dai maestri Riccardo Vaglini, Luigi Manfrin, Marco Molteni, Guido Boselli, Alessandro Perini e Fabio Monni.

Come da consuetudine, il Suono sarà interpretato ed arricchito dal Segno grafico di alcuni artisti. Dopo la collettiva estiva ispirata alle parole del saggio "Il mio Individualismo" di Soseki, gli artisti coinvolti nel progetto sono stati invitati ad offrire la loro personale interpretazione artistica de "I fondamenti filosofici della letteratura".

La mostra collettiva "Conoscenza, Sentimento, Volontà" sarà allestita anch'essa presso il Teatrino di Villa Gonzaga dal 21 settembre al 5 ottobre.
Nel testo di accompagnamento all'iniziativa, Manuela Ciriacono scrive: "(…) Natsume Soseki nel suo saggio "I fondamenti filosofici della letteratura" (1907) intesse una riflessione profonda sul significato e sullo scopo dell'arte, andando, infine, ad individuare le origini del piacere estetico. Soseki accosta, infatti, la figura del letterato a quella del pittore: entrambi portati, per loro natura, a cogliere l'aspetto sensibile delle cose e la relazione tra di esse, vedono la propria coscienza svilupparsi in funzione di un ideale ben preciso, il Sentimento. A loro volta, le opere da loro create, dovranno essere portatrici di un Ideale, in quanto "il frutto della sua arte sarà insulso se sulla tela manca un qualsiasi ideale, o se è esso è superficiale, angusto, banale e non entra in contatto con la vita reale." L'espressione "contatto con la vita reale" rischia, tuttavia, di poter essere erroneamente interpretata, banalizzando il concetto in realtà sotteso, nei termini di una semplice empatia tra l'opera ed il suo fruitore o, ancor peggio, di una aderenza all'esperienza del vero. Tale contatto è, invece, inteso da Soseki come unica strada percorribile per far sì che sia garantita la continuità della coscienza, il suo naturale propagarsi da un entità ad un'altra, fino a raggiungere una piena e totale "corrispondenza" tra di esse, risolvendo così l'originaria questione della distinzione tra l'individuo e il mondo esterno".