Castiglione Olona, Palazzo BrandaCastiglione Olona, Palazzo Branda

Castiglione e il Cardinale, o forse il Cardinale e Castiglione? Da qualunque parte si guardi, il risultato rimane immutato. Un connubio fortunato, un legame indissolubile fra uomo e ambiente, sorto quattrocento anni fa.

Castiglione, castrum Stiliconis – 
La leggenda fa risalire l'origine del paese all'epoca tardo-antica, in particolare al generale romano Stilicone. Nella realtà l'etimologia del nome tradisce la presenza di un presidio fortificato, in posizione di controllo sull'Olona.

Una storia di assedi – 
Nel secolo XI si ha notizia di una rocca, che divenne bersaglio dei Milanesi in più occasioni, come durante le lotte contro il Barbarossa. Nel 1287, la distruzione operata da Ottone Visconti di Castelseprio coinvolse anche Castiglione: la rocca venne progressivamente abbandonata, mentre si sviluppò il borgo.

Il Cardinale – 
Nel XV secolo visse un personaggio destinato a cambiare le sorti del borgo. Branda Castiglioni nacque a Milano e studiò diritto civile e canonico a Pavia. Iniziò ben presto una brillante carriera diplomatica: per molti anni fu al servizio del Papa a Roma, dove prese i voti, e ricoprì carche importanti. Fu ad esempio legato in Germania, vescovo di Piacenza, nel regno di Ungheria, conte della città di Vezprem. In tarda

Veduta di CastiglioneVeduta di Castiglione

età, nel 1442, tornò a Castiglione, dove morì.

Un angolo di Toscana in Lombardia – 
A partire dal 1421 il Cardinale cominciò i lavori nel borgo. Prese avvio la costruzione della Collegiata, nel castello si recuperarono le fortificazioni, l'antico oratorio di S.Pietro in castro divenne il Battistero. Nel 1425 la Collegiata venne dedicata alla Beata Vergine Maria e ai Santi Stefano e Lorenzo. Il cardinale invitò in Lombardia artisti toscani di grande valore, che aveva conosciuto durante i suoi viaggi, Masolino, Paolo Schiavo e il Vecchietta: a loro si devono gli splendidi affreschi della Collegiata e del Palazzo.

A spasso nel Quattrocento – 
Immaginiamo un viandante, proveniente da Torba, salire verso Castiglione lungo l'Olona. Ad un certo punto, in lontananza vede il campanile della Collegiata,. Poco più tardi, un ponte in pietra attraversa il fiume e il viandante sale, finchè, attraverso un arco, giunge nel cuore del borgo. Intorno a lui case signorili in mattoni, con cortili ad archi e portali in pietra.

Il Palazzo – 
Giunto in piazza il nostro viandante vede il palazzo Branda. Questo è formato da due edifici collegati da una loggia, internamente decorata da affreschi ora in parte perduti. Una parte del palazzo conserva le stanze private del Cardinale, impreziosite da pitture di grande valore. La camera da letto è interamente affrescata con alberi da frutta in un giardino fiorito, dove giocano alcuni putti: dalle piante pendono scritte moraleggianti. Nello studiolo, invece, spicca sulla parete un paesaggio montuoso, con castelli, attribuito a Masolino, la città ungherese di Veszprém.

Famiglia e chiesa – 
Poco lontano dal Palazzo Branda, ecco un edificio dedicato agli altri esponenti della famiglia: elegante, con portale in arenaria e colonne con capitelli corinzi.
Sempre al cardinale si attribuisce la chiesa di Villa, la chiesa del borgo. Forse opera di un maestro toscano, ha pianta centrale, tiburio ottagonale. Il portale è decorato da raffinati motivi vegetali, mentre sulla facciata giganteggiano i busti dei Santi Cristoforo e Antonio Abate.

La scuola – La strada poi si inerpica verso la Collegiata e all'inizio il viandante trova la Scuola di Canto e Grammatica. Lo stesso Cardinale volle costruire una scuola gratuita per assicurare una formazione ai giovani. La facciata dell'edificio non a caso presenta a rilievo il busto di Branda, affiancato da due autori simbolo del mondo classico, Aristotele e Cicerone.

Alla Collegiata – 
In una passeggiata sempre più erta, il viaggiatore si trova di fronte al complesso della Collegiata. Lo accoglie un arco di ingresso, dove una differente muratura ricorda l'antica fortificazione altomedievale. La chiesa brilla nella sua bellezza. Nella facciata spiccano il portale in pietra sormontato da una lunetta e il grande rosone. Ma la grande sorpresa è

La Chiesa di VillaLa Chiesa di Villa

all'interno. Qui l'opera degli artisti toscani ha lasciato il proprio segno. Nella volta dell'abside un ciclo di affreschi è dedicato a Maria, dalla Annunciazione fino alla Assunzione: negli spicchi dell'abside il Masolino, che ha lasciato la sua firma, ha concentrato uomini e paesaggi, portando in Lombardia le nuove conoscenze tecniche toscane.

Gli affreschi del Battistero – 
Attraversando il chiostro, ancora esistente nel Cinquecento, oggi non più, il viandante giunge al Battistero. Qui lo attende un percorso visivo e spirituale. Le pareti dell'edificio sono decorate da scene tratte dalla vita del Battista: la nascita, la predicazione, la prigionia, la presentazione della sua testa a Salomè.
Lui, il Battista, rappresentato con una povera veste di epoca romana, in mezzo ad altri personaggi, raffigurati invece con abiti quattrocenteschi. Sul lato dell'ingresso colpisce l'attenzione del visitatore un paesaggio, la veduta di una città, Roma, al Cardinale tanto cara: non a caso la pittura è in asse con l'immagine del battesimo e di Dio, sulla parete opposta all'ingresso.

Ma dove è il cardinale? Se il nostro viandante, prima di tornare sui suoi passi volesse vedere il Cardinale, eccolo allora rientrare in chiesa e avvicinarsi ad un grande sarcofago, sorretto da statue: qui riposa il grande benefattore di Castiglione. La presenza dei suoi resti è certa, come l'apertura della sepoltura negli anni Cinquanta del Novecento ha confermato.

Finisce così il viaggio del viandante, che ritorna da dove è giunto, al fiume. E noi con lui abbiamo ripercorso le vicende e le tappe del borgo toscano di Lombardia.