Il Teatro del PopoloIl Teatro del Popolo

La Società Umanitaria, costituita grazie a un lascito di un mecenate milanese alla fine dell'Ottocento, è da più di un secolo una delle istituzioni più attive in città nel campo della formazione e dell'organizzazione di iniziative culturali. Nata per elevare dal punto di vista "professionale, intellettuale e morale i lavoratori", fin dai suoi scopi statutari sostituì al concetto di assistenza come elemosina quello di aiuto come formazione per mettere in grado le fasce più povere di accedere a un lavoro qualificato. Nei chiostri dell'ex convento di Santa Maria della Pace e nelle aree adiacenti vennero quindi realizzate aule per le scuole di artigianato e per i corsi professionali, tra cui quelli della celebre Scuola del Libro, che formò eccellenti tipografi e grafici.
La fondazione del Teatro del Popolo nel 1911 rientrò quindi in un più ampio ventaglio di iniziative volte ad avvicinare gli strati popolari alle diverse forme d'arte, ma anche a tener vivo il dibattito sui problemi sociali della città.

Il TdP, come venne di lì a poco ribattezzato, venne

Il Teatro del Popolo dopo i bombardamentiIl Teatro del Popolo dopo i bombardamenti

inaugurato l'8 maggio 1911 con un concerto dell'Orchestra del Teatro alla Scala nel salone ricavato da un ex capannone industriale acquistato tre anni prima dalla ditta Tecnomasio Brown Boveri. La capienza di oltre 2.000 posti a sedere e il biglietto d'ingresso molto contenuto, lo resero accessibile a tutti, ma non per questo "popolare", nel senso peggiorativo che il termine può avere, perché la programmazione fu sempre di altissima qualità, coinvolgendo nei lunghi anni di vita artisti di primo piano come Arturo Toscanini, Arturo Benedetti Michelangeli, Arthur Rubinsein e Giorgio Gaslini.

Il chiostro dei Glicini all'UmanitariaIl chiostro dei Glicini all'Umanitaria

Distrutto l'edificio che lo ospitava durante i bombardamenti del 1943, fino al 1967 il TdP continuò la sua programmazione appoggiandosi a sedi esterne e portando avanti, grazie al carisma di Riccardo Bauer che fu l'artefice della rinascita dell'Umanitaria dalle macerie della guerra, una intensa collaborazione con i più importanti teatri milanesi come il Teatro Nuovo, il Lirico, il Teatro alla Scala e il Piccolo Teatro. Negli anni '50 il TdP dimostrò di stare al passo con il dinamismo musicale del decennio introducendo nel suo palinsesto, oltre ai tradizionali concerti di musica classica e agli spettacoli d'opera, il jazz (già presente negli anni '30), la musica leggera e un nuovo genere di spettacolo, il cosiddetto "montaggio" che con letture animate dei testi dell'opera e illustrazioni visive facilitava la comprensione dei contenuti da parte del pubblico.

Nel 1967 il Teatro del Popolo chiuse la sua lunga attività sia per problemi finanziari sia per una crisi che coinvolse tutta l'Umanitaria. Il suo canto del cigno fu un concerto all'Auditorium dell'Alfa Romeo che, ribadendo l'impegno portato avanti con coerenza per più di cinque decenni, portò in scena, sotto la direzione di Giorgio Gaslini, alcuni brani dei più importanti compositori della contemporaneità.

Per quelli che han sete di conoscere e di sentire
Mostra di immagini e documenti del Teatro del Popolo dell'Umanitaria (1911-1967)
a cura dell'Archivio Storico dell'Umanitaria
Milano, Società Umanitaria, Chiostro dei Glicini
Dal 22 giugno al 31 luglio 2011
Ingresso dal giardino di via San Barnaba 38 oppure da via San Barnaba 48
Orari: tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00