I materiali utilizzati da Brebbia erano cartone e cartoncini riciclati, al quale l'Autore applicava lastre di metallo, resine trasparenti, smalti colorati e fogli di carta vetrata o spirali di metallo.
I quadri fanno parte della Collezione privata della figlia di Brebbia, Giovanna, ed è la prima volta che vengono esposti al pubblico di Varese dopo la giornata del Convegno del 17 aprile, al Collegio Carlo Cattaneo dell'Università degli Studi dell'Insubria.
Nell'opera n.3 (1970), Brebbia scrive «Le imprese difficili mi hanno sempre affascinato e stimolato».
Infatti la Tavola rotonda, ha lo scopo di dare voce a coloro che hanno conosciuto da vicino l'Autore e che Giovanna Brebbia ha intervistato per la pubblicazione del suo libro «Idea assurda per un filmaker». Gianfranco Brebbia e il cinema sperimentale degli anni Sessanta-Settanta. Analisi dei suoi film alla luce del suo archivio personale, e che compaiono nel documentario 1964. Filmavo da indipendente solo e contro tutti. Il documentario, con la regia di Giovanna Brebbia, verrà proiettato ad introduzione della serata.
Realizzò nel 1969 l'happening Opere di Fumo che vide tra gli interpreti principali Hidetoshi Nagasawa.
Gianfranco Brebbia realizzò in questa occasione il film Fumus Art.
Giaccari parlerà anche di 24 ore di No Stop Theatre, che vide protagonisti nomi come Franco Vaccari, Paolo Scheggi, Pierpaolo Calzolari e Piero Gilardi.
Giaccari racconterà le domeniche passate con Brebbia alla Zambella, località di Luvinate, dove venivano organizzati eventi culturali o le serate al Relax bar, bar frequentato dagli artisti varesini dell'epoca.
Aldo Ambrosini, pittore, commenterà una foto della Mostra fotografica dove compare con Giancarlo Fabi, Angelo Pozzi, Sandro Uboldi e Gianfranco Brebbia. Racconterà l'ambiente artistico varesino dal punto di vista di un artista dell'epoca anni Sessanta – Settanta.
Luigi Gatta, medico chirurgo, è stato amico di Brebbia. Gatta ha conosciuto l'autore più come uomo che come filmaker. Nel libro di Giovanna Brebbia, Gatta aveva raccontato il conflitto che nacque nell'Autore intorno agli anni Sessanta, perché da una parte aveva il suo lavoro di commerciante che non amava particolarmente ma che gli serviva per vivere e dall'altra parte, il suo profondo amore per il cinema.
Claudio Panini, scrittore, è stato amico di Brebbia. Era in quell'epoca studente di lettere e interessato al cinema. Panini lo seguiva durante le serate nei cineclub o alle riunioni a casa di Brebbia per le proiezioni dei film sperimentali(vedi foto allegata del 1970). Panini aveva scritto una poesia dedicata a Brebbia dal titolo Ricercatore cosmico che leggerà in quell'occasione.
Modererà la Tavola rotonda il Professore Fabio Minazzi, Professore Ordinario Filosofia Teoretica – Direttore Scientifico del Centro Internazionale Insubrico "C. Cattaneo" e "G. Preti" – Università degli Studi dell'Insubria.
Dopo la scomparsa di Gianfranco Brebbia, avvenuta quarant'anni fa, per la prima volta a Varese, ci sarà la proiezione dei suoi film sperimentali in una sala cinematografica.
Interverrà Mauro Gervasini, critico cinematografico e curatore della serata. Mauro Gervasini, che ha anche scritto con Fabio Minazzi la Prefazione del libro di Giovanna Brebbia, è Docente di Linguaggi audiovisivi all'Università degli Studi dell'Insubria.