L'Associazione Amici del Chiostro di Voltorre, presieduta da Silvana Alberio e con la direzione artistica di Piero Lotti, con il Patrocinio della Provincia di Varese e del Comune di Gavirate, sono lieti di presentare la mostra di Antonio Pedretti dal titolo La naturalità come processo mentale che si inaugurerà alla presenza del Prof. Vittorio Sgarbi domenica 10 maggio alle ore 18:00.

Con questo progetto si vuole ridare lustro a uno spazio che nella storia della Provincia di Varese e del Nord Italia è stato per secoli al centro della direttrice tra Milano e l'Europa. L'antico edificio, risalente al XII secolo, ha nelle fondamenta antiche rovine del V e VI sec. d.C., ma quello che oggi appare è risalente al tardo romanico lombardo e alla versione che ne diedero i Maestri Comacini. Nella storia fu gestito dapprima dai frati Benedettini, poi dai commendatari Sforza, dai Canonici Lateranensi, dai francesi, fino allo Stato Italiano e ora è di proprietà della Provincia di Varese che ha affidato la sua conduzione all'Associazione Amici del Chiostro per l'organizzazione di eventi culturali e mostre d'arte contemporanea.

L'esposizione di Antonio Pedretti vuole essere il trampolino di lancio per riportare questo luogo nel circuito nazionale delle grandi mostre e lo fa presentando un artista del territorio che ha nelle mani il mestiere della pittura e le cui opere sono state ammirate in tutto il mondo, nei musei più importanti del Sud America e d'Europa. Nel 2011 è invitato alla 54° Biennale Internazionale d'Arte di Venezia dove espone al Padiglione Italia presso le Corderie dell'Arsenale. Artista dal profilo internazionale, Antonio Pedretti riparte dal Chiostro di Voltorre con un progetto che lo porterà nel prossimo anno a proporre il suo lavoro a Milano, Parigi, Kyoto, Osaka e New York.

Nell'arte di Antonio Pedretti c'è tutta la sintesi del paesaggio degli ultimi due secoli di storia dell'arte sud europea, ma in versione personale e contemporanea. Egli, attraverso la tecnica informale, riesce a esprimere la figurazione paesaggistica e a trasmettere le stesse emozioni che si hanno guardando i luoghi a noi cari; attraverso le sue opere, riesce a farci vedere dei territori che ci sembra di conoscere anche se non sono gli stessi che lui aveva in mente di rappresentare.

La mostra propone lavori di grande formato, la maggior parte inediti essendo stati realizzati appositamente per l'occasione; molti fanno parte del ciclo dei Bianchi lombardi, dove ogni opera ci trasmette sensazioni ed emozioni diverse, dalla forza dirompente della tempesta alla calma nevicata, dalla rigenerazione della natura dopo il disgelo alla somma copertura dell'inverno. Altri quadri testimoniano, da angolazioni particolari, quello che la natura genera ogni giorno da millenni tra i margini del lago, dalle distese dei campi alle visioni barocche di un semplice tronco che lentamente si trasforma, al ritratto di un cumulo di sassi fino al movimento lento e incessante dell'acqua stagnante.

Antonio Pedretti vede nella natura la quintessenza della vita e la rappresenta nello stesso modo, sia quando ne ha una veduta aperta sia quando ne analizza un dettaglio. La natura per lui è un'entità che opera lentamente come l'acqua ferma della palude, ma a volte interviene con impeto, forza e guizzo e si presenta a noi per ricordarci che siamo tutti suoi figli.

Vittorio Sgarbi conclude così il testo critico pubblicato sul catalogo della mostra: «E' troppo, d'altronde, l'appagamento psicologico che ogni volta Pedretti ricava dai suoi riti pittorici, congegnati per essere sistematici, quindi inevitabilmente ripetitivi, ma capaci di conseguire esiti, in termini emotivi e di valore formale, ogni volta diversi, per potersi occupare più di tanto della conversione altrui. Peggio per chi non gli dà retta. Non sa davvero cosa si perde, chi non lo segue nelle sue silenziose perlustrazioni, assorte a gustare l'impalpabile, sfolgorante magia di ciò che ci circonda, retaggio di un senso dell'eternità che ancora sopravvive, nascondendosi gelosamente fra i meandri dell'ordinario contemporaneo, in luoghi che, più che a qualunque apparenza, più che a qualunque geografia effettiva, appartengono allo spirito, il grande spirito della natura. Ma il lago salvifico é sempre lì, a disposizione di noi tutti. Basta volerci andare.»

Info.

Antonio Pedretti: La naturalità come processo mentale
dal 12 maggio al 30 giugno 2015
Chiostro di Voltorre, Piazza Chiostro, 23 – Gavirate
Inaugurazione domenica 10 maggio ore 18:00 alla presenza di Vittorio Sgarbi
dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 19:00
Tel. 0332 731402 www.chiostrodivoltorre.it