Legnano – Da Leopardi a Vasco Rossi, dai poemi alle canzoni. In molti hanno dedicato pensieri e testi ispirandosi a Silvia. Un nome destinato a donne speciali, capaci di suscitare emozioni uniche come, in questo contesto, l’artista Silvia Cibaldi. Una signora pacata, dolce con uno spirito di osservazione fuori dal comune e un’insaziabile curiosità, sempre alla ricerca di linguaggi comunicativi nuovi ma soprattutto aperta alle scoperte. Un atteggiamento difficile da mantenere negli anni, che tende infatti a scomparire quando il numero delle primavere vissute inizia ad essere importante.
Il segreto di Silvia Cibaldi forse è proprio questo modo di vivere, caratterizzato da uno sguardo puro, di bambino, come del resto testimoniano le sue opere, anche quelle che reinventa attraverso oggetti abbandonati o insignificanti che recupera donando nuova vita. Ama sperimentare, mischiare tecniche e materiali: tessuti, carta, metalli, legni, ceramica e resine assumono forme cancellando il tempo.
Diventano teatrini dove i sipari si aprono alla fantasia e alla curiosità anche di chi li osserva, rapiti da quelle atmosfere sospese nello spazio di una piccola scatola. Va in scena l’immaginazione animata da storie intime e sogni fantastici.
La parte bambina che è in Silvia esce anche nelle sue “Albere”, sculture che richiamano le piante del bosco. Figure dal corpo femminile, dalle teste sostituite da chiome dirami, dagli abiti tra i quali spesso si celato volti che osservano. Personaggi di una fiaba che accompagnano nel bosco dove è possibile sentire il vento, sussurri di voci e rumori ovattati. Sono i suoi ricordi fatti di sorrisi, di bei momenti ma anche di lacrime, gioia, ironia, malinconia, dolore e di tanta poesia sincera.
“E’ vero – spiega l’artista – ci sono tanti racconti, emozioni che esprimo in modo leggero: volano, tornano e si concretizzano in opere diverse a seconda del momento e della situazione che vivo. C’è gioia e malinconia di cose e di esperienze vissute e di affetti ma sempre raccontati però con voglia di vivere, di rinascita, di coraggio e amore”.
Come fossero, rubando il titolo di un celebre film, “le parole che non ti ho detto”: frasi, confidenze e riflessioni che nei lavori di Silvia prendono corpo e interpretano le emozioni.
Anche i suoi libri d’artista sono ricchi di suggestioni poetiche. Dai più piccoli ai più grandi, pagina dopo pagina si arricchiscono di dettagli, particolari impensabili accompagnati talvolta da riflessioni personali di straordinaria sensibilità. Fili e lettere si legano e creano pensieri, abbracciati dai colori mentre gli occhi di chi li sfoglia si accendono di stupore e meraviglia.

Elisabetta Farioli