shoah-spettacolo.jpgSul palco per non dimenticare. Sul palco per ricordare i milioni di vittime, ebrei e prigionieri politici, che morirono nei campi di concentramento nazisti. Per il nono anno consecutivo, Il teatro Sociale di Busto Arsizio ricorda, su iniziativa dell’associazione culturale “Educarte” e con il patrocinio e il contributo economico della Fondazione comunitaria del Varesotto, la Giornata della memoria, momento di riflessione istituito per il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, con l’obiettivo di «ricordare – come recita la legge 211 del 20 luglio 2000 – le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, i cittadini italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».

Due giorni di eventi, dunque, al Sociale, nell’area del Ridotto “Luigi Pirandello”, lunedì 26 e martedì 27 gennaio rivolti a tutte le fasce di età.
Si comincia con uno spettacolo per bambini, lunedì 26 in mattinata (alle ore 10.15), in cui è previsto lo spettacolo per bambini “C’era una volta il cattivo Adolf (Hitler)…che rubò un coniglietto rosa, una bambola di pezza e un orsacchiotto”, rivolto agli alunni delle scuole primarie e incentrato sul romanzo storico-biografico “Quando Hitler rubò il coniglietto rosadi Judith Kerr, nel quale si racconta il nazismo e l’odio antisemita attraverso gli occhi di una bambina di nove anni, Anna, la cui famiglia fu costretta nel 1933, poco prima della vittoria elettorale di Adolf Hitler in Germania ad abbandonare la sua casa di Berlino e a vivere una vita di profuga in giro per l’Europa, tra Svizzera, Francia ed Inghilterra. Lo spettacolo, per la regia di Delia Cajelli e con gli “Attori del teatro Sociale”, affronterà il tema dell’essere bambini all’epoca della Shoah.

Martedì 27 invece alle ore 21 il Teatro Sociale e la sua direttrice Delia Cajelli hanno deciso per quest’anno di porre l’attenzione su un tema ancora poco trattato come quello della Shoah delle donne.

In prima nazionale sarà in scena il recital “Come una rana d’inverno (L’Olocausto è donna)”, primo appuntamento della rassegna “Donna è..teatro”.

La nuova produzione del teatro Sociale di Busto Arsizio, il cui titolo è mutuato da un verso del noto incipit di Primo Levi al romanzo “Se questo è un uomo”, dà voce a quattro storie di donne, ebree e non, che vissero, negli anni dell’infanzia e della prima giovinezza, l’esperienza, inconcepibile e traumatizzante, della deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz.

Le storie, raccontate da Mimma Paulesu Quercioli nel libro L’erba non cresceva ad Auschwitz” (Ugo Mursia editore, Milano 1994), sono state adattate per la scena dalla regista Delia Cajelli e verranno rappresentate dalla compagnia “Attori del teatro Sociale”, con la collaborazione delle allieve della scuola di recitazione “Il metodo” e di un piccolo gruppo di studenti della scuola primaria “Edmondo De Amicis” di Busto Arsizio.

E sempre martedì 27, ma in mattinata, (ore 10.15), si terrà, invece, il recital “Se questo è un uomo”, tratto dall’omonimo racconto che lo scrittore piemontese Primo Levi compose, tra il dicembre del 1945 e il gennaio del 1947, per documentare la drammatica condizione degli ebrei nei campi di concentramento e per raccontare la sua stessa vicenda di deportato ad Auschwitz.
A portare in scena il testo – passato alla storia come «uno dei libri più alti sull’inferno dei lager »- sarà la compagnia “Attori del teatro Sociale”, sotto la regia di Delia Cajelli.
Per il tredicesimo anno consecutivo, dunque, tra le pareti della sala di piazza Plebiscito risuoneranno i celebri versi che Primo Levi scrisse in apertura di “Se questo è un uomo”, quale invito ai contemporanei e agli uomini di domani a mantenere vivo il ricordo dell’Olocausto

Lo spettacolo, che dal 30 aprile 1997 (data del suo debutto) viene ininterrottamente rappresentato in teatri, auditorium e scuole del nord Italia, si configura come un documento-reportage dal lager, in cui attraverso parole, rumori, canti yiddish e musiche del tempo, si viene condotti alla scoperta dei ritmi di vita e delle storie di chi è stato prigioniero nelle fabbriche della morte del regime nazista, di chi è sopravvissuto e ha potuto raccontare, ma anche dei tanti che non hanno fatto più ritorno alle proprie case.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito.

Per informazioni è possibile contattare gli uffici del teatro, al numero 0331 679000 (fax. 0331 637289) nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00, e il sabato, dalle 9.30 alle 12.30.

Per informazioni: info@teatrosociale.it,
www.teatrosociale.it

 

Lunedì 26 e martedì 27 gennaio il teatro Sociale di Busto Arsizio commemora La Giornata della Memoria con tre appuntamenti in collaborazione con Educarte. Uno spettacolo per bambini, il recital “Se questo è un uomo” e la prima nazionale di “Come una rana d’inverno”, tratto dal libro di Mimma Paulesu Quercioli