Villa Panza dall'altoVilla Panza dall'alto

Sia pur comprendendo tutta l'indignazione degli amici Mario Chiodetti ed Anna Bernardini, tra la creatività di gente che a Varese – Villa Panza – definendosi VPS-Very Fast People riduce Shakespeare ad un cocktail e la "volgarità" dei "ragazzi del porscino" che, scommettendo su quale delle fate avrebbe per prima schiacciato la cacca del cavallo, hanno disturbato l'evento, la nostra comprensione va a questi ultimi: vittime non innocenti ma pur sempre vittime di un benessere da zombie che venera ancora il mito superato della velocità ‘futurista' per turisti, tanto quanto chi è populisticamente very fast, ma almeno senza la shakespeariana patina ipocrita e snobistica di chi si definisce, appunto, very fast in un mondo che ha la necessità d'essere sempre più very slow.

Non essendo stato invitato al suddetto cocktail, non so dire quanto di autenticamente creativo-qualitativo esso abbia veicolato agli astanti in una ventina di minuti di recitazione…; ciò che m'indigna, invece, è che passione e coscienziosità d'una dozzina d'attori non riceva in cambio nemmeno un euro (come testimoniato dal Chiodetti), in una città in cui il denaro proprio non scarseggia. Se infatti battute da trivio e risate di scherno fanno da sempre parte del gioco di chi sceglie d'esporsi pubblicamente – ben prima ancora di Shakespeare – non è invece accettabile che la "cultura" venga considerata res nullius 'a gratis' ( ‘fiore all'occhiello', se presente uno di quegli assessori da 'notti in bianco' confuse con le ‘notti bianche'… ), oppure, di contro, con un cartellino del prezzo deciso dall'industria culturale (discografica, editoriale, cinematografica, ecc.) ancora ferma alle catene di montaggio taylor-fordiste, o meglio, alle catene di citazionmontaggio dove, sull'autentica creatività, che è "ripensamento", domina la citazione passiva, lo scimmiottamento dei noiosi ‘già visto', ‘già sentito': anche se della durata di uno spot… .
Saluti e buona estate a tutti quelli che non si lasceranno sbiancare dalla notte di qualche scellerato assessore assassino del sonno.

PS. Alle Fornaci Ibis di Cunardo, nel maggio del 2007, ad una 'lettura-ritualizzata' del sottoscritto che durava ben più di 20' ( le "Pomici e Ossidiane" di "Kridati", seguite da un vino anforato di Gravner e formaggio affinato in creta, increà, in un luogo della creta creativa….): quasi duecento persone, attente, silenziose, rispettose e rapite; presenti anche quelli del "porscino"! Sarà andata bene perché mancava il cavallo con la cacca? Oppure perché una lettura originale, a differenza di una re-citazione da aperitivo, può riuscire a domare anche tutti i cavalli di una Porsche?

(*) Tra la coda di un gallo (cocktail) e la cacca di un cavallo: è tutta qui l'aneddotica varesina… .