Chiesa RossaCanton Ticino, Chiesa Rossa

Antica fondazione – Costruita nel 1343 dal vescovo di Como Bonifacio Quadri da Modena, la Chiesa di S. Pietro fu consacrata nel 1345. Tale data è ricordata dall'incisione che corre sul labbro della mensa d'altare. L'appellativo di "chiesa rossa" deriva dal colore rosso della facciata voluto dal vescovo Filippo Archinti nel 1559; una tradizione locale lo riferisce alla strage della famiglia Rusca da parte dei nobili Busioni (Bosia) di Mendrisio qui avvenuta nella notte di Natale del 1390 nell'ambito della lotta tra guelfi e ghibellini.

Restauri e ricerche archeologiche – 
In epoca barocca fu aggiunta la sagrestia, addossata all'abside a sud-est, demolita durante i restauri degli anni 1944-1946 diretti da Cino Chiesa (1905-1971). Altri restauri negli anni 1978-1979 (consolidamento strutturale) e negli anni 1996-2002 (integrale). Ricerche archeologiche condotte in concomitanza con gli ultimi due restauri hanno permesso di rinvenire nell'area del sagrato tre fasi cimiteriali con tombe d'epoca tardoromana (fine IV-inizio secolo VI), altomedievale (secolo VIII e tardo medievale (secolo XIV).

Una campagna di scavo eseguita negli anni 1987-1989 a sud della chiesa ha appurato la presenza di edifici

S. PietroGli affreschi interni, S. Pietro

precedenti utilizzati dall'età tardoromana fino a quella altomedievale (V- secolo VIII). Gli scavi del 2002 sul sagrato hanno evidenziato una struttura a pianta rettangolare, forse in relazione con il vicino castello.

Una ricca decorazione d'affresco, di un maestro girovago. La chiesa orientata si presenta come un semplice edificio a navata unica con soffitto a capriate scoperte e abside semicircolare. La facciata a capanna ha un portale sovrastato da una lunetta affrescata con la Navicella di San Pietro e dalla copia del bassorilievo marmoreo del 1343 con l'iscrizione: Praesul Cumanus, Bonifacius rite vocatus, doctor, fons juris, mutinensium genere natus fecit hoc erigi templum sub nomine Petri, Clementis anno sexti currente secundo, mille trecentis quatordenis et tribus annis, relativa alla fondazione e il ritratto di Bonifacio da Modena in veste di vescovo docente. Il rilievo originale si conserva dal 1979 all'interno e reca sul retro una decorazione ad intreccio d'epoca carolingia del secolo IX, elemento di recupero forse appartenente al pluteo proveniente da un precedente edificio di culto.

La ricca decorazione pittorica
, compreso l'affresco in facciata, fu realizzata negli anni 1343-1345 da un

Santa AgneseGli affreschi interni, Santa Agnese

seguace del pittore lombardo detto Maestro di Sant'Abbondio, noto per il ciclo absidale degli anni 1315-1325 nell'omonima basilica comense, e per gli affreschi degli anni 1340-1343 sull'arco trionfale della chiesa di San Biagio di Ravecchia, frazione di Bellinzona.

Veniamo all'apparato decorativo. Lungo le pareti laterali: ricche fasce ornamentali con clipei raffiguranti vescovi e martiri a mezzobusto; sull'arco trionfale, in alto: Annunciazione, in basso a sinistra, la Madonna in trono e, a destra, Sant'Agata, Santa Caterina d'Alessandria e Sant'Agnese. Nell'intradosso: busti degli apostoli e di due oranti; sui piedritti: sei profeti a mezzobusto.
Nella calotta absidale: Majestas Domini e simboli degli Evangelisti; nel registro inferiore, Episodi della vita di San Pietro: in posizione centrale San Pietro benedicente in cattedra riceve l'omaggio del re di Francia Filippo VI, dal significato allegorico-simbolico richiamante l'avvenuta riconciliazione tra potere spirituale e temporale, la Vocazione (con Sant'Andrea), la Predicazione, la Prigionia e la Crocifissione; a sinistra, in basso, disposto senza tener conto degli affreschi trecenteschi, affresco tardogotico raffigurante la Committente presentata da San Giovanni Battista alla Santissima Trinità, della prima metà del secolo XV. Nello zoccolo è dipinta la consueta cortina.