Luca Scarabelli in mostra a BarassoLuca Scarabelli in mostra a Barasso

Entri e il benvenuto in galleria te lo dà un cappello nero, di feltro, rovesciato. Un cappello di quelli quasi a punta che se ne sta bello ritto anche grazie ad una sfera nera posata dentro. Il cappello pare dare forma alla sfera e viceversa. "Il vestito è il corpo del corpo" diceva, se non ricordo male, Erasmo. Poche opere disposte nella sala illuminata dalle belle vetrate d'inizio secolo dello Spazio12 di Barasso. "Poche opere e ben calibrate – spiega il padrone di casa Emanuele Bilora – di un artista come Luca Scarabelli che ha deciso non solo di confrontarsi con questo spazio così particolare, lontano anni luce dagli asettici white cube espositivi e dove ancora sopravvive un nastro di boiserie, ma anche di portare un'opera inedita".

Sergio Breviario lancia un paio di suggerimenti, lasciando sospese alcune questioni sulla teorie dei colori: "Se il nero fosse una forma, non avrei dubbi, sarebbe una sfera. Se fosse un materiale, il marmo. Lucido, eterno, misterioso, semplice e perfetto. Incredibilmente noioso, chiuso snob, funebre, cupo. Insopportabile. Altro che perfezione, l'arte è per istinto magmatica, plasmabile, in perpetuo movimento e non ama essere racchiusa e conclusa. Alla sfera di marmo nero resta solo di calare il cappello, magari un cappello di feltro come quelli bavaresi, che si vendono in autostrada. L'opera sempre protesa verso la perfezione è sempre costretta a fermarsi un attimo prima, per una riflessione che sembra durare in eterno, come chi dopo un sontuoso pasto sonnecchia amabilmente con lo stuzzicadenti in bocca".

"Ognuno gode come può" – Il corvo nero – sulle orme di Kounellis o forse di Tim Noble & Sue Webster? – se ne sta appollaiato su una bicicletta. Ritagli e frammenti di fotografie se ne stanno appollaiati sul grande camino. Tutto in attesa: il corvo e le fotografie. Tutto precario, tutto ermetico. "Ogni uomo è un artista" tuonava Joseph Beuys. "Le macchie fatte da altri sono migliori", così Scarabelli.
Dino Formaggio dice che "l'arte è tutto ciò che gli uomini, nei diversi tempi e nei diversi luoghi, chiamano arte". Che fa rima con: "Ci sono tante grammatiche quanti sono i grammatici, e anche di più". Tautologia, odioso gioco di parole? Dottrina occulta, trattato criptato? Traccia di un passato indecifrabile o messaggio per adepti un po' dark? Forse, chissà. Il beneficio del dubbio è come il sale: dà sapore, permette di riflettere, di chiedere, di dissentire.
O no?

Luca Scarabelli – Processo di criptazione e astrazione esoterica
Dal 9 aprile al 22 maggio 2011
Barasso, SPAZIO12
Via Ferdinando Rossi 49
info@spazio12.com – www.spazio12.com
Orario: da martedì a venerdì su appuntamento
sabato, dalle 15.00 alle 19.00
Domenica, dalle 10.00 alle 13.00