La chiesa di SacconagoLa chiesa di Sacconago

La chiesa sì e la piazza pure – Pochi mesi sono passati dalla presentazione al pubblico dei restauri effettuati alla chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Sacconago, frazione di Busto Arsizio. Era lo scorso marzo e a tornare alla luce furono gli affreschi settecenteschi della navata e della volta, grazie ad un intenso lavoro portato avanti dal Laboratorio San Gregorio e dall'architetto Augusto Spada. La cosiddetta "chiesa vecchia" tornò così ad essere "nuova" e consegnata ai sinaghini soddisfatti. Ora, a distanza di qualche tempo, un nuovo intervento sembra dover coinvolgere le sorti del centro storico. Pare infatti che sia stato presentato un Piano Integrato di Intervento (ad opera di soggetti privati) che prevede la sistemazione della piazza antistante la chiesa, alterandone l'assetto originario e caratteristico.

Appello alla Soprintendenza – A correre immediatamente ai ripari è stato l'architetto Augusto Spada, che ha seguito in questi anni l'opera di restauro della chiesa vecchia ed è tra i maggiori esperti di storia locale. Ha così deciso di scrivere, in via preventiva, alla Soprintendenza per i beni Architettonici e il Paesaggio perché venga tutelato l'ambiente circostante la chiesa. Insomma, dopo tanta fatica per riportare allo splendore questo tesoro architettonico, ora sembra aver poco senso stravolgerne la piazza e gli edifici che gli fanno da contorno e che racchiudono un altrettanto importante valore storico.

La volta della chiesaLa volta della chiesa

Centro storico da recuperare – "Non conosco il progetto nei dettagli", ammette l'architetto, "ma sono state rese note le caratteristiche principali: demolizione dell'edificazione antica, raddoppio della superficie della piazza della Chiesa, alterazione del calibro di via Bellotti; formazione di portici". Praticamente si vorrebbe ampliare la piazza, demolendo le antiche case contadine, ora disabitate e fatiscenti, che si affacciano sul lato nord. "Ma la tutela dei beni culturali passa anche per i nuclei storici e il borgo di Sacconago racchiude nelle sue mura la storia millenaria della città" replica Spada. "Questo non vuol dire preferire un centro storico decadente, come qualcuno ha erroneamente interpretato, ma ovviamente auspicare un dovuto restauro che preservi l'anima autentica del centro storico".

No ai portici – "Per quanto riguarda l'introduzione dei portici, poi, credo che ciò altererebbe, con volumi e tipologie inadeguate e antistoriche, l'intorno dell'edificio monumentale della chiesa. Si tratta di elementi totalmente assenti nella tradizione costruttiva bustese, di cui l'unica testimonianza a Sacconago è costituita dall'edificio della Banca, costruito negli anni '60, e a detta di tutti "un pugno nell'occhio".  Insomma il Piano Integrato di Intervento andrebbe a cancellare le caratteristiche peculiari del centro cittadino, che, anche se costruito con l'architettura ‘povera' tipica delle case contadine, per le sue caratteristiche di tipicità di luogo, della tradizione e del folclore, è un documento storico eccezionale ed un vero e proprio bene culturale, che va salvaguardato e valorizzato, al pari della chiesa.   

La chiesa, meraviglie ancora da scoprire – E intanto i restauri all'interno della chiesa continuano, perché, a quanto pare, il bello è ancora tutto da venire: nella zona della sagrestia e nei locali di servizio adiacenti sono state infatti rinvenute le tracce dell'originaria chiesa tardo medievale che occuperebbe metà della superficie della chiesa. Sulla pareti a sinistra del presbiterio, inoltre, sono emersi, sotto uno spesso strato di calce, affreschi che risalirebbero al 1400-1500, realizzate da maestranza di buon livello. Insomma, il tesoro più prezioso è ancora tutto da scoprire e bisognerà attendere nuovi restauri per poterlo ammirare. E una volta recuperate le meraviglie della chiesa confidiamo che si possa tutelare e recuperare anche la bellezza del suo borgo antico.