Affresco Cappella MartignoniAffresco Cappella Martignoni

Studi e analisi – Le ultime notizie dei restauri all'intera Cappella Martignoni risalgono ad inizio 2008. Sono trascorsi i sei mesi preventivati per il termine dei lavori, ma qualche imprevisto ha allungato i tempi. Gli interventi comprendevano la sistemazione totale dell'ambiente costruito nel 1681 all'interno del Santuario in nome di Gerolamo Martignoni: apparati pittorici, stucchi policromi, pala d'altare e marmi delle balaustre. La direzione dei lavori è affidata allo studio di restauro di Piero Lotti; è quest'ultimo a spiegare le difficoltà incontrate nel corso dei lavori.

Il segno del tempo – "Il cantiere è fermo per un mese circa – spiega Lotti – alla riapertura dopo la pausa estiva, si ripartirà a lavorare sugli stucchi. Sono questi infatti ad aver causato i rallentamenti nei lavori. Nonostante le analisi preliminari e la campagna diagnostica preventiva, gli stucchi policromi non si sono presentati come ci aspettavamo. La materia pittorica si è presentata molto confusa, a causa delle numerose puliture realizzate in passato, in ultimo quella del 1964".

Il resto sta bene – Globalmente la campagna di restauro è andata molto bene. La pala, realizzata da Stefano Maria Legnani in contemporanea alla cappella stessa, collocata sull'altare è tornata al suo splendore. Così come due tele raffiguranti una coppia di angeli che reggono un cartiglio, realizzati come decorazione della cupola.

Oltre la Cappella – Parlando di restauro chiediamo a Lotti come sta il nostro Sacro Monte. "Di interventi di restauro urgenti per ora non ce ne sono, ma la via Sacra delle Cappelle avrebbe bisogno di un lavoro di manutenzione", specifica il restauratore. Lavoro di cui si farà referente la Fondazione Paolo VI. "Gli ultimi interventi che hanno interessato le cappelle risalgono alla fine degli anni '90. Infiltrazioni d'acqua, anche se minime, possono danneggiare ciò che sta all'interno dei corpi di fabbrica, come le pitture e le sculture". Tra gli ultimi 'successi' ricordiamo la recente collocazione presso il Museo Baroffio dell'anconetta quattrocentesca attribuita a Giovan Angelo del Maino dalla studiosa Isabella Marelli, direttrice del restauro.