Fornaci IbisFornaci Ibis

L'anno di riflessione – Anche le Fornaci Ibis di Cunardo stanno vivendo una pausa nei mesi caldi dell'estate. Ma è una pausa prodromica ad una stagione che si preannuncia ricca e a suo modo intrigante. Un intero anno dedicato alla riflessione sul senso della ceramica, sul rapporto con la realtà locale, sul rapporto, speso disatteso e frainteso, tra forma e funzione, funzione artigianale e ambizioni artistiche. Un progetto che prevede mostre a rotazione e momenti di confronto e dialogo con nomi importanti di discipline specifiche di volta in volta scelte per il loro rapporto dialogico con la terraglia.

La verifica – Cultori della ceramica, nonché produttori a loro volta e attenti fisiologicamente alla dimensione del design, Gianni Robusti e Giorgio Robustelli coltivano da tempo il dubbio che nel mondo dei ceramisti si sia fatto strada un equivoco: che la dimensione artigiana del fare venga troppo facilmente confusa con la ambizione e le illusioni artistiche. Dimenticando che la verifica, alla fine, in territorio ceramico, si fa sul rapporto naturale e stringente tra la scelta della forma, la sua apparenza cromatica, anche, e la funzione che a quell'oggetto viene dato.

Riccardo RanzaRiccardo Ranza

I confronti – Il rapporto con il design verrà allora rimarcato da una serie di temi binari, a partire da fine settembre. Forma e funzione della ceramica, testimoniata, tra gli altri, da alcuni tubi di acquedotto in cotto, recuperati a Cunardo. La ceramica e il suo rapporto con il cibo, sarà un altro tema; la ceramica e la dimensione religiosa, tra dimensione fittile, votiva e rituale; la ceramica e l'architettura; la ceramica e la morte con l'ostensione nelle Fornaci Cunardesi di urne funerarie. Un percorso che sarà animato da discussioni, di verifiche teoriche, con nomi che hanno fatto la disciplina, tra architetti, designer, studiosi, da Antonia Campi a Marcello Cuneo, inventore della celebre lampada Longobarda, Ambrogio Pozzi, Guido Botta, Ugo La Pietra.

Il nudo di Riccardo – Ma prima ancora che si ragioni di ceramica, la stagione espositiva delle Fornaci Ibis inaugurerà con una mostra di Riccardo Ranza. Foto di nudi, per il fotografo varesino, già raccolte in un volume che risale a qualche tempo fa.
Una serie di nudi di spinta sensualità, ironici anche nella loro eleganza grafica, poetici, distanti da qualsiasi tentazione di volgarità. Una mostra che inspiegabilmente non ho trovato ancora posto in sedi varesine. Il senso acuto di Gianni Robusti ha colto al volo l'occasione.