La Madonna del Carmine durante il restauroLa Madonna del Carmine durante il restauro

La Madonna di Cascina Uponne – Campeggia a grandi dimensioni sulla facciata principale di Cascina Uponne, situata lungo la strada che porta da Angera a Ranco. E' un affresco che rappresenta l'apparizione della Madonna con il Bambino a San Carlo, San Simone Stock e a San Domenico di Guzman. In un'unica iconografia due filoni devozionali cari alla pietà popolare: la devozione alla Vergine del Monte Carmelo, testimoniata da San Simone Stock, e quella alla Madonna del Rosario, testimoniata da San Domenico di Guzman. L' autore del dipinto seicentesco è ancora ignoto e riguardo ai committenti l'ipotesi più accreditata li riconosce nei membri della Confraternita del Rosario con il concorso di quelli della Confraternita del Santissimo Sacramento.
Nonostante la lettura dell'affresco fosse ancora buona, sono stati realizzati dei restauri che hanno riportato i colori originali all'originale brillantezza, deturpata dagli agenti atmosferici cui sono stati esposti nel corso del tempo.

Restauro conservativoElisabetta Attorrese, responsabile del restauro, ha operato secondo le norme conservative oggi vigenti: facendo seguire alle indagini stratigrafiche preliminari, l'asportazione delle malte non

Scorcio della Cascina UponneScorcio della Cascina Uponne

appartenenti al dipinto originale, aggiunte in tempi recenti, dopodiché, il riempimento delle lacune con calce naturale e inerti simili a quelli originali, quindi la pulitura e il consolidamento della superficie dipinta, ed infine il ritocco pittorico, effettuato con tecnica a rigatino.

Ieri la devozione, oggi il turismo – Quello che appare oggi ai visitatori come un tour turistico, fu, tra Cinquecento e Seicento, un vero e proprio percorso devozionale costituito da chiese, oratori, edicole, cappellette, capitelli e dipinti, fra i quali compaiono la Madonna del Latte e la stessa Madonna del Carmine del Rosario, fatte restaurare a distanza di pochi mesi l'una dall'altra dall'amministrazione comunale di Ranco. "Oggi gli storici", spiega Lucina Caramella, autrice dei testi pubblicati sul sito Internet dedicato ai dipinti devozionali di Ranco, "definiscono i paesi come Ranco, città rituali, ossia ambienti urbani profondamente segnati dal sacro per mezzo di elementi architettonici a carattere religioso". Presenze artistiche del genere, in passato, hanno fatto dei centri abitati un percorso rituale, in cui la popolazione, spinta da una intensa spiritualità, si rivolgeva a Dio per mezzo dei suoi intermediari: la Madonna e i santi più cari. Ma i tempi cambiano e quel che un tempo erano luoghi costruiti e frequentati per devozione, oggi, se visitati, è soprattutto per il loro senso estetico.