Una scultura dell'artistaUna scultura dell'artista

Giovane scultoreCristiano Ranghetto è nato nel 1977, dopo aver frequentato il Liceo Artistico ha conseguito la laurea in Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, poi la partecipazione al Concorso Internazionale di Scultura di Giulia Oswald, gli ha dato l'opportunità di avere dei riconoscimenti per le opere presentate: una medaglia d'oro e una coppa in edizioni diverse. Un corso presso lo studio di un pittore gli ha permesso, inoltre, di acquisire le nozioni per poter affrontare con disinvoltura anche la pittura, che rappresenta un'altra forma espressiva molto vicina al suo sentire.

La scultura – "La scultura è più meditativa, occorre pensare e riflettere sull'idea e sul come realizzarla. Prima di fare l'opera definitiva, eseguo tre, quattro bozzetti, in gesso, a volte di varie dimensioni, fino a raggiungere, quello che mi soddisfa e che si avvicina all'idea del progetto per la scultura vera e propria. Per far ciò, trascorre anche molto tempo, e poi, non è detto che la scultura prenda forma", racconta l'artista. Lo studio è infatti popolato da numerosi bozzetti, progetti in nuce, di sculture e opere, che Ranghetto spera di poter realizzare in bronzo, ma spesso l'arte deve fare i conti con gli elevati costi di realizzazione di un'opera di questo tipo e allora, le idee ci sono e si realizzano con la terracotta, con il gesso modellato, colorato, con ciò che si ha a disposizione per dare forma alla propria creatività, all'interiorità che vuole esprimersi, come necessità e voglia di comunicare.

La pittura – Continua Cristianto Ranghetto: "la pittura per me è più uno sfogo, posso esprimere immediatamente ciò che provo, ed ora sto dipingendo quadri completamente neri, anche se, in realtà il bianco della tela traspare, ed occupa spazio. Non so perché utilizzo il nero, lo trovo un colore elegante, in sintonia con ciò che sento ora". Sono dipinti, caratterizzati artisticamente dalla cifra astratta, ma poi, parlando con l'autore, si scopre che sono macchie di colore popolate di volti femminili, di folletti o figure che fanno parte del suo immaginario. Dominato, quest'ultimo da un gesto istintivo nella pittura e da una scultura, invece, che esprime fisicamente i passaggi d'evoluzione ancora tutti contemporaneamente presenti. C'è in lui una grande voglia di sperimentare e mettersi in gioco con la materia, e il colore elemento fondamentale anche nella scultura.

Un quadro di RanghettoUn quadro di Ranghetto

Il corpo umano – Nello studio una scultura, ancora coperta da un foglio di carta velina nera, sotto c'è una figura di donna "bionica", perché le forme naturali sono mascherate da 'un'armatura', che le rende forti, possenti, pronte all'azione, al movimento. Poi, ve ne sono altre, invece, dalle forme più morbide, nelle quali la scomposizione del corpo è meno evidente. "Il corpo umano è uno dei temi che amo di più, vi sono alcune posizioni della danza che mi affascinano a volte per la loro difficile esecuzione, e contemporaneamente per la loro armonia" ci dice lo scultore.

Scoprire l'asimmetria – "Cerco l'asimmetria, perché è quella, che permette maggiori possibilità espressive" aggiunge l'artista, e osservando le sue opere ciò è evidente con in più, però, un equilibrio che affiora e si fa spazio in un mondo scultoreo e pittorico che si sta svelando all'artista stesso, e ai suoi estimatori.

Rassegna di Grafica e Scultura
Galleria I Portici di Giancarlo e Mirko Spina
Dal 20 giugno al 10 agosto 2008
Apertura serale tutti i Venerdì sera sino alle 23.00
Orari: tutti i giorni 10.00-12.30 e 16.00-19.30
Via Cavour 11/13 – Tradate
Tel. 0331 842239