Un dettaglio degli scaviUn dettaglio degli scavi

Un angolo di Milano che non ti aspetti, via Brisa, una traversa di corso Magenta. Qui, circondata da edifici moderni, si trova, un po' dimenticata dai Milanesi, avulsa dal contesto, un'area archeologica di estremo interesse, che rimanda all'epoca in cui Milano era capitale dell'impero romano.

Milano capitale.
Era il 286 d.C.: l'impero romano troppo vasto e ormai troppo fragile, pressato dalle popolazioni barbariche lungo i confini venne suddiviso dall'imperatore Diocleziano in quattro zone, una delle quali fu l'Italia, con capitale Milano. Questa era, all'epoca, una tranquilla città di provincia e l'aumento di grado comportò una serie di interventi urbanistici. Primo fra tutti, la costruzione di un palazzo che ospitasse l'imperatore e la sua corte. Ma non solo: nuove mura, un grande impianto termale, una via porticata, l'attuale Corso di Porta Romana.

Il palazzo imperiale di via Brisa.
Lo stesso S.Ambrogio, vescovo in quegli anni, in una lettera alla sorella Marcellina ricorda il quartiere del palazzo imperiale, che si estendeva da corso Magenta fino alle mura della città, l'attuale corso di Porta Ticinese. Il palazzo fu costruito in un'area occupata da domus di prima epoca imperiale, alcune delle quali sono emerse da scavi nel cortile dell'attuale Museo Archeologico, che è stato costruito su una porzione del palazzo imperiale.

Il Palatino in piccolo.
Il palazzo milanese era costruito sul modello della residenza per eccellenza dell'imperatore, quella di Roma sul colle del Palatino: edificio residenziale e circo. L'abbinamento abitazione e circo non era casuale. Infatti il circo può essere definito il luogo del consenso imperiale, dove, in occasione delle gare, l'imperatore si mostrava al pubblico e riceveva il plauso del suo popolo. A Milano del circo rimangono alcune porzioni murarie, inglobate in edifici moderni, come in via Circo e via Cappuccio e una delle torri dei

Rocstruzione prospettica dell'edificioRocstruzione prospettica dell'edificio

carceres, da cui uscivano le bighe con i cavalli. Invece del palazzo vero e proprio non rimangono che le strutture visibili in via Brisa, interpretate prima come ambienti di un impianto termale, recentemente lette come stanze di rappresentanza, dove l'imperatore riceveva ambasciatori e delegazioni straniere.

Il progetto di recupero.
Il progetto "Milano antica "intende valorizzare l'area di via Brisa, inserendola in un percorso culturale e turistico. In una prima fase verrà costruito un ponte pedonale sospeso nell'area degli scavi tra via Brisa e via Gorani e una rampa unirà la città antica a quella moderna, colmando un dislivello di 3 metri.
Verrà poi realizzato un orto botanico con specie arboree antiche, al di sotto del quale sarà definita un'area di scavo, che diventerà una sala museale dedicata al Circo e al palazzo imperiale.
Valorizzare una città altrimenti nota per business, economia, moda, recuperare i luoghi architettonici più segreti e sconosciuti delle città, che attualmente sembrano più incidenti che testimonianze storiche, rilanciare la Milano archeologica: questo lo scopo del progetto, come ha spiegato il preside della Scuola di Architettura Civile del Politecnico di Milano Angelo Torricelli.