Un dettaglio dell'installazione di BustoUn dettaglio dell'installazione di Busto

Quando il buio non è negazione o aberrazione, ma diventa rivelazione.
L'incanto viene proposto da Alice Rabbi – a volte i nomi sono segno del destino dei loro possessori – con "Lumia", invitandoci nel vellutato buio del suo paese delle meraviglie.
La mostra personale, a cura di Daniela Barozza, è ancora visitabile presso lo Spazio Giovani della Biblioteca Comunale di Busto Arsizio ed è arricchita dagli interventi letterari di Luisella Bertazzo, Federico Limonta e Giulia Solari (la rassegna è compresa nel progetto Arte Giovani, i cui coordinatori sono Cristina Moregola e Leo Besnati).

Come il lavoro di Alice Rabbi si basi su solide radici, lo si evince dall'esposizione degli studi e del progetto in uno spazio attiguo alla sala dove la giovane artista ha approntato l'istallazione.
Tale progetto ha trovato la sua realizzazione a Consonno (LC) in una località concepita come luogo di divertimento ma intaccata, in poco tempo, da incipienti forme di degrado.
In quegli spazi, Alice Rabbi ha dato vita ad una installazione di Light Art, composta da foglie luminescenti che partendo da una colonna si diramavano in diverse direzioni.

Tornando alla mostra in corso, nel buio dello spazio espositivo, dove la lampada di Wood non lascia scoprire la luce che emana, le installazioni su cui l'artista è intervenuta con pittura acrilica fosforescente, risultano essere gli unici elementi di riferimento visivo.
Le foglie sparse sul pavimento, percorse nelle trame principali da un incisivo segno pittorico, da terra arrivano sino alle pareti; qui, in controcanto al giardino verticale percorso da foglie in rilievo, eseguite con filo di ferro, appare un rigo musicale pervaso da una composizione ramificata, al tempo stesso melodia e accompagnamento di un notturno di Chopin.

Nella stilizzazione degli alberi privi di foglie si coglie l'essenzialità scenografica che rimanda a Samuel Beckett in Aspettando Godot. Nel nostro caso l'attesa si scioglie all'ingresso di ogni visitatore, poiché per l'occasione, Godot siamo noi.

Durante l'allestimento della mostra, ArteVarese ha avuto l'opportunità di incontrare Alice Rabbi affiancata dalla curatrice Daniela Barozzi.

"A che cosa è dovuta la scelta della pittura fosforescente ?"
"La pittura fosforescente mi ha sempre affascinata, così la pittura, illuminata dalla lampada di Wood, aiuta a far luce su quello che mi interessa in questo momento che sono la natura, gli alberi, le foglie, i giardini. Mentre il buio aiuta ad eliminare gli elementi di disturbo, facendoci concentrare solo su quello che vediamo".

"Che cosa ti ha spinta ad intervenire con un segno pittorico incisivo sulla trama delle foglie?"
"L'ho fatto perché mi piaceva; in questo momento sono le foglie; in seguito potrebbero essere animali, piume o qualsiasi altro elemento".

Chiediamo alla curatrice il motivo della sua decisione:
"Mi ha affascinato la sua tesi e l'installazione eseguita per Consonno, in provincia di Lecco, con foglie che si arrampicavano su una colonna del minareto abbandonato, nel bel mezzo di quel sinistro luogo, immaginato da un industriale italiano come spazio di divertimento, diventato poi una vera città fantasma dimenticata da tutti. Alice con il lavoro della tesi voleva far capire che dove l'uomo abbandona, la natura torna a dominare".

Alice Rabbi – "Lumia"
Busto Arsizio, Spazio Arte Giovani
Biblioteca Comunale, Via Marliani 7
Fino al 24 febbraio
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00
sabato dalle 9.00 alle 18.00