L'allestimento in galleriaL’allestimento in galleria

"Non possiamo sperare di capire questi strani inizi dell'arte senza tentare di penetrare nella mente dei popoli primitivi, senza scoprire che genere di esperienza li spinga a considerare le immagini non come qualcosa di bello da guardare ma come oggetti da usare, ricchi di potenza". Così Ernst H. Gombrich introduceva alle espressioni creative dei popoli preistorici e primitivi ne la sua "La storia dell'arte raccontata". Un ottimo spunto e, insieme, un utile punto di partenza per qualche breve considerazione sulla mostra collettiva allestita alla Galleria Punto sull'Arte di Varese. "Una mostra – come spiega la stessa titolare Sofia Macchi – che si distacca dalle precedenti, abbandonando il figurativo in favore di soggetti fortemente simbolici e dalla forte valenza totemica ed archetipica". Ancora tre sono gli artisti chiamati a confrontarsi negli spazi della galleria, secondo la rodata formula: Antonio Pizzolante, Jacqueline Dengler e Andrea Morucchio.

La fertilità della Madre Terra, i miti della tradizione orale di antiche tribù e di isolati clan, la capacità trasformativa del fuoco. Questi sono i nuclei semantici originari e basilari che si ritrovano nelle opere e nei lavori dei tre autori che evocano un'austera e lontana sacralità.
Il dialogo tra i tre artisti nasce dalla volontà -e dalla

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capacità – di assecondare una personale pulsione emotiva confluente in una comunicazione immediata e sintetica, di grande efficacia pur nell'estrema esiguità dei mezzi, al di là delle convenzioni formali, in un linguaggio arcaico e primitivo dallo stile semplificato.
E se i lavori di Morucchio appaiono come impasti di silice dalle forme taglienti e minacciose, capaci di incidere lo spazio vuoto, gli assemblaggi di Antonio Pizzolante evocano simboli e allegorie ieratiche, frammenti di imbarcazioni e di palafitte abitate, totem innalzati per la preghiera. La grandezza e insieme l'ambiguità delle opere è nel fatto che tutto si concreta, la tesi e l'antitesi. Ne deriva che se l'immagine ha un'autonomia assoluta rispetto alla realtà, non essendo più rappresentazione di apparenze, ma pura interpretazione, allora può essere eseguita senza rispetto di vere regole formali. Le opere di Jacqueline Dengler si alimentano di colore e di acqua: la profonda conoscenza dell'argilla e degli impasti cromatici porta l'attenzione dell'autrice prevalentemente alle policromie, espressioni di forza ed interpretazione di sentimenti, in una visione emozionale risultante dal rapporto volume-densità del colore, a ricreare figure e forme.

La mostra rivela, infine, qualche riflessione di natura antropologica: l'impatto con 'il primitivo' rende l'artista caparbiamente attento a ricercare la sintesi di una nuova metrica del segno.
L'influsso del 'gusto' scaturito dall'apprezzamento dell'arte primitiva (la patina, le cromie crostose, l'aggiunta di materiali eterogenei) ingenera, infine, uno spostamento di interesse in direzione di una preminenza della materia quale ragione principale dell'opera.
Forme astratte o simboliche si presentano a noi sorprendentemente innovatrici pur scaturendo, e qui sta il vero paradosso, da idee captate dall'urlo lontano di oscure foreste.

SiO2 Substrati Interazioni Origini
Mostra collettiva di Jacqueline Dengler, Andrea Morucchio, Antonio Pizzolante

Varese, Galleria Punto sull'Arte, Viale Sant'Antonio 59/61
Dal 24 marzo al 28 aprile 2012
Per maggiori info.: 0332320990 – info@puntosullarte.it – http://www.puntosullarte.it/
Orari: lunedì, martedì dalle 14.00 alle 19.00;
giovedì, venerdì, sabato dalle 14.00 alle 19.00
Mercoledì e tutte le mattine su appuntamento
Ingresso libero
Catalogo in galleria, a cura di Sofia Macchi e Giulia Stabilini; testi di Domitilla Musella e Daniela Croci Silvuni