Il Padiglione della Musica (prima del restauro)Il Padiglione della Musica (prima del restauro)

In eslusiva visitiamo da vicino il cantiere di restauro che sta interessando – ancora per poche settimane – il Padiglione della Musica di Villa Tatti Tallacchini a Comerio. Si tratta di una singolarissima architettura a pianta ottagonale, con doppia rampa di accesso e costituita da un ampio vano con aperture su ogni lato e preceduto da un portico.

La maestosità dell'impianto non passa certo inosservata ed è sottolineata dalla bella terrazza d'entrata. All'interno, un interessante ensamble di mosaici policromi rende ancora più prezioso l'edificio con marmi colorati ed arenarie. La funzione musicale di questa costruzione è testimoniata anche dalle raffigurazioni sulle pareti del belvedere, tra cui si vedono ancora una cetra e un ramo d'alloro. Il padiglione, che nel passato ha visto la famiglia Tallacchini ascoltare concerti di musica, sorseggiando caffé o cioccolata, era bisognoso di non pochi restauri architettonici.

Ora i lavori sono quasi ultimati e noi possiamo vederli da vicino accompagnati dall'Architetto Angela Baila e dal restauratore Bruno Giacomelli.
Nel Padiglione della Musica e nell'area verde adiacente ora si prevede di creare uno spazio aggregativo per la

Veduta del parco della villa di ComerioVeduta del parco della villa di Comerio

comunità e, mentre nel piano rialzato, troveranno spazio eventi culturali, il seminterrato vedrà sorgere un bar caffetteria. L'architetto Baila spiega: "Il recupero di Villa Tatti è cominciato nel 2005. Quando il Comune di Comerio acquisì una parte del parco della settecentesca Villa, le condizioni di degrado in cui versava l'area erano gravi ed è stato dunque necessario procedere al suo restauro e alla sua messa in sicurezza. I lavori seguono la metodologia conservativa; le integrazioni sono rese riconoscibili".

La presenza della famiglia Tatti a Comerio, primi proprietari della Villa, è testimoniata fin dall'inizio del Settecento. La famiglia apparteneva all'antica nobiltà provinciale e le sue fortune all'epoca erano in ascesa; aspirando a comparire sul palcoscenico della vita politica, ciò comportava proporre un'adeguata immagine "pubblica" di sè anche con il possesso di beni fondiari e di ville prestigiose nel contado, oltre che attraverso l'esibizione di un fastoso palazzo di rappresentanza a

Veduta del parcoVeduta del parco

Milano.

Collocata su un ampio terrazzamento che si protende verso il lago di Varese e addossata sul lato posteriore all'aggregato urbano, la villa si affaccia sul fianco scosceso del rilievo collinare lungo il quale si sviluppa la grande architettura del giardino.
Stilisticamente ne risulta un documento architettonico assai interessante; la villa si colloca tra le prime realizzazioni del Settecento, prima che venissero iniziati i lavori di Casbeno e di Biumo nella metà del XVIII secolo: rispetto ad esse, Villa Tatti rivela una freschezza e una semplicità nella disposizione planimetrica nonchè una compiutezza stilistica paragonabile a coevi cantieri milanesi.

L'area verde si sviluppa in modo molto articolato, seguendo la configurazione del terreno e pur essendo stata sottoposta alle leggi della composizione architettonica tipica del giardino all'Italiana, non ne forza la natura. Giochi di scale e terrazzamenti completano il paesaggio all'interno del quale spicca il padiglione della Musica ben presto trasformatosi in caffè house dove venivano sorseggiate le bevande esotiche del caffè e del te.

Una costruzione unica in provincia e che ben dialoga con il paesaggio di cipressi e di preziose e rare essenze arboree.
L'interno della costruzione è riccamente decorato con mosaici che compongono straordinari vasi ricolmi di fiori. Nei lavori di restauro ogni tassello, ogni frammento lapideo mancante è stato riposizionato secondo rigide e corrette norme di filologia architettonica.