L'opera di Elisabetta MannucciL'opera di Elisabetta Mannucci

Vince la semplicità – Ha vinto una immagine semplice ma efficace, quasi da manifesto pubblicitario. La terza edizione del Premio "Varese città giardino", istituito nel 2005 dal Consiglio Comunale e dedicato agli studenti varesini, quest'anno ha inevitabilmente cavalcato l'onda del mondiale di ciclismo. Il tema, nello specifico, era la realizzazione di un'opera pittorica o scultorea che esprimesse in maniera chiara e intelleggibile il collegamento tra i Mondiali di Ciclismo del 1951 e quelli di oggi, favorendo al contempo una sorta di intepretazione in chiave di marketing territoriale del lavoro. All'opera, poi, il regolamento del Premio, quest'anno prevedeva l'aggiunta di una sorta di relazione storica legata proprio all'edizione dei primi mondiali varesini.

Vintage – La giuria, coordinata da Antonio Bianchi, responsabile delle segreteria del Consiglio comunale e composta dal presidente del Consiglio comunale Mauro Morello, dai consiglieri Sergio Ghiringhelli, Franco Prevosti, Umberto Zito, Claudio Vanetti, e dagli esterni Luciana Schiroli e Riccardo Prina, ha passato al vaglio le 17 opere giunte entro i termini stabiliti. Ne è uscita vincitrice l'opera di Elisabetta Mannucci, autrice di un acquerello che esalta in primo piano il vincitore Ballan e sullo sfondo Palazzo Estense. La scritta Varese Mondiale 1951-2008 in caratteri tipografici tradizionali suona come effetto vintage, quasi un manifesto anni Cinquanta. La

L'opera di Marta AchiniL'opera di Marta Achini

radio, la macchina da scrivere da un lato, il computer e la parabola dall'altro alludono al diverso modo di vivere la cronaca sportiva ieri e oggi, al netto di un filo rosso che rimane costante. Varese, città del ciclismo e della passione che questo comporta.

La vocazione monumentale – E' stato un testa a testa serrato, per il primo posto. Vi è andata molto vicino anche l'opera di Marta Achini, che ha colpito per la vocazione monumentale del suo lavoro, impostato su un simbolo ugualmente molto riconoscibile, una grande V rossa, su cui è stata imperniata una ruota mobile, sul cui tubolare sagome di ciclisti vengono animati da collages fotografici a colori da un verso, in bianco e nero con immagini d'epoca dall'altro. Più a distanza invece la soluzione adottata dalla terza classificata, Silvia Ossola – a segnare una netta predominanza femminile –  che ha fatto un riferimento colto, mettendo al centro del suo lavoro, a carboncino e a tempera, l'opera "Dinamismo di un ciclista" di Boccioni, trait d'union, anche in questo caso tra il passato e il presente ciclistico della città.

Ulteriore gratificazione
– Come da tradizione ormai consolidata, la premiazione dei tre lavori avverrà il 28 novembre, ricorrenza dell'elevazione di Varese a Comune, avvenuta nel 1816. Dalle ore 21, il programma della serata prevede dopo il saluto delle autorità, un concerto dei Solisti dell'Orchestra "MusicArte", la premiazione e un rinfresco. A margine va segnalato la volontà espressa soprattutto dal consigliere Sergio Ghiringhelli di dare ulteriore visibilità e gratificazione alle prime due opere: una tiratura dell'opera vincitrice, ma anche un impegno per capire la fattibilità di tradurre in grande l'opera scultore giunta seconda. E l'idea non è niente male.