Carnago – Non necessariamente la visionarietà si fonda sull’oggettività del vedere ma a volte procede per coordinate proprie traendo

linfa da una pratica comunicativa dettata da linguaggi visuali che traducono la frammentazione del reale in essenza percettiva.
Alessio Larocchi, in “Swallowed Paradise”, in corso presso la Chiesa di San Rocco a Carnago con inaugurazione sabato 27 ottobre alle 17,30, anima le proprie opere di essenzialità simbolica.
Evanescenze lievi tese ad assottigliare l’idea di memoria e nello stesso tempo tese ad acuire la necessità di fissare dentro di sé l’estrema essenza.
Larocchi eleva il tempo a distintiva unità di misura agendo sulla superficie dei lavori nel mettere in atto processi di sottrazione, dove il vedere e il toccare aderiscono nell’atto di

conoscenza facendo proprio quanto compreso e creando condivisione tra ciò che la vista ha fissato in sè e ciò che la tattilità ha trattenuto, in una logica compositiva dove la componente estetica apre a territori di fuggevole contemplazione.
Operando sulla sottrazione visiva, Alessio Larocchi rimanda a una realtà altra dove si connettono tra loro piani spaziali e fluide fisionomie instillando domande che portano a chiederci quale sia la reale dimensione immaginifica.
Alessio Larocchi – “Swallowed Paradise” – Carnago, Chiesa di San Rocco, Via Italia. Inaugurazione sabato 27 ottobre ore 17,30. Fino all’11 novembre. Orari: sabato – domenica 15,30-19.

Mauro Bianchini