Un esempio di ex librisUn esempio di ex libris

Arte a Sesto Calende vuol dire Spazio Cesare da Sesto, gestito per conto del Comune da un comitato composto per lo più da artisti del territorio. Storico "regista" di questo spazio, il fotografo Gian Barbieri, che da anni tira le fila e organizza le mostre, solitamente con proposte selezionate che hanno reso la sala di Sesto punto di riferimento per artisti e collezionisti.

L'opzione di base è per il contemporaneo, con un occhio di riguardo ai maestri italiani, talora ostici, dal dopoguerra a oggi. E ci vuole del coraggio, il coraggio di difendere le proprie scelte anche di fronte all'Amministrazione pubblica, più propensa a una programmazione di maggior richiamo, meno di tendenza e specialistica.

Gian Barbieri è ancora in sella e, di concerto con il consiglio di gestione dello spazio, ha stilato le linee portanti del calendario espositivo 2007
. Si comincia con Gianni Bertini, pisano classe 1922, il quale sta vivendo nella nostra zona un periodo di attenta considerazione, culminata lo scorso anno con l'esposizione alla GAM di Gallarate dedicata alla sua produzione tra il 1947 e il 1953.

Un'opera di BertiniUn'opera di Bertini

Sesto – dietro sollecitazione dell'amico di Bertini, Sergio Sarri – intende continuare l'esplorazione di un'opera di rara coerenza, proponendo una sintesi del percorso dell'artista toscano di casa a Parigi, con una quindicina di lavori tra il 1958 e il 2002. L'ottuagenario e ancora attivo Bertini sarà presente a Sesto, in concomitanza con la mostra dei suoi più recenti lavori visibili a Milano, presso la Galleria Spazio Annunciata.

Quest'ultima, nella persona di Bruno Grossetti, ha fornito anche tutte le opere allo Spazio Cesare da Sesto, in un rapporto di courtesy che, se rivela gli indubbi buoni contatti fra Gian Barbieri e alcuni ambienti artistici milanesi, denuncia anche la completa latitanza dell'ente pubblico. Mah! Di questi tempi di magra su tutti i fronti, soprattutto per la cultura, è meglio tenersi buoni tutti i fili, per tessere comunque qualcosa. La tela di cui si parla, in effetti, è di valore, è collaudata, ancorché discutibile.

Gian Barbieri, del resto, annunzia che il programma 2007 sarà un po' più diversificato del solito, aperto a proposte capaci di intercettare un pubblico più ampio di quello tradizionalmente legato alla Cesare da Sesto. Un esempio? La presenza dei comics all'inizio dell'estate, provenienti da una collezione privata di tutto rispetto, e una mostra di ex libris, genere che vanta un collezionismo insospettabile e una qualità tecnica ammirevole, testimoniata soprattutto nell'est europeo.

Ancora, per "movimentare" l'offerta, una mostra dal titolo "30 x 30", con la selezione di trenta artisti per trenta autoritratti quadrati di trenta centimetri per lato, nelle tecniche più diverse. Forse che Marcello Morandini inizia a fare scuola? (vedere il pezzo del portale sulla mostra Varese Incomune, a Villa Mirabello). Largo anche ai giovani, con la pittrice Antonella Aprile, segnalata da Azeglio Corni.

Gian Barbieri e il suo gruppo sono quindi pronti a concedere qualcosa all'audience, pur serbandosi il diritto di selezione e sempre attingendo a fonti qualificate. Se ci fossero maggiori risorse a disposizione, del resto, lo Spazio Cesare da Sesto non avrebbe difficoltà a "sedurre" artisti del calibro di Valerio Adami, Eliseo Mattiacci, Mauro Staccioli, che non è detto non approdino ugualmente, con lavori "leggeri", in riva al Ticino.

Quando si dice che contano i contatti, la credibilità nel tempo e le persone, più delle risorse e dei metri quadrati di spazio, vista l'esiguità della Cesare da Sesto. Che, se non avrà le "misure", conserva tenecemente una personalità e un timone. Con buona pace di Sindaco e assessori.